Daniele Mondello, il padre di Gioele e marito di Viviana Parisi non fa sconti e considera fallimentari le operazioni di ricerca e soccorso condotte nei 15 giorni successivi alla sparizione di sua moglie e del figlio di soli 4 anni.
“Cinque ore di un volontario rispetto a 15 giorni di settanta uomini esperti, mi fanno sorgere dei dubbi oggettivi sui metodi adottati per le ricerche”, dice dal suo profilo Facebook.
E poi si domanda perché aveva visto un carabiniere che usava un metal detector per cercare suo figlio. “Non so cosa pensare… lo stavano cercando così mio figlio?” Si domanda l’uomo che ammette di essere un padre che parla con il cuore distrutto dalla perdita della sua famiglia.
Le ricostruzioni
Ma anche le ricostruzioni degli investigatori vengono criticate, in questo caso dall’avvocato della famiglia che secondo una sua ricostruzione Viviana non si è uccisa, ma gli deve essere sfuggito Gioele e lei lo ha seguito. Nel cercarlo si è arrampicata sul pilone e da lì è caduta. Mentre Gioele si sarebbe imbattuto in un suino nero dei Nebrodi.
L'ipotesi della Procura
Per la procura di Patti invece la donna aveva problemi personali evidenziati anche dalla documentazione sanitaria e lo stato psicologico di Viviana avrebbe un ruolo nella triste e tragica vicenda che non trova un chiaro epilogo neanche dopo il ritrovamento di quel che resta di Gioele, un bambino di quattro anni probabilmente rimasto solo a vagare in quell’angolo di aspra boscaglia siciliana per ore o più.