Davanti alle minacce di morte, presunte o reali che fossero, la reazione incredula del ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia è eloquente.
“Ti vengo a prendere e ti uccido. Ti vengo a prendere e ti uccido. Ho letto questo messaggio più di una volta, poi guardavo la sua foto e vedevo un padre con in braccio suo figlio... Incredulo guardo il suo profilo e vedo un utente rabbioso, che inneggia a Diabolik e Carminati, un militante della destra estrema che rimpiange lo squadrismo.”
Non mi lascio intimidire e ho segnalato la persona
Il ministro continua la sua vita e si gode “qualche ora di stop” nella sua splendida Puglia. Non si lascia quindi intimorire Boccia e sottolinea il fatto di aver segnalato l’accaduto “alle autorità competenti” come fa sempre.
“Noi andiamo avanti, a testa alta, tutelando sempre e soltanto la sicurezza sanitaria e i diritti di tutti, a partire dal diritto alla salute che non può essere calpestato dai negazionisti e dagli squilibrati che non ci fanno paura”, scrive ancora sul suo profilo Facebook.
Aumentate le minacce alle autorità
I dati del Viminale presentati oggi 15 agosto dimostrano come le minacce alle autorità, in particolare a quelle locali, siano aumentate nell’ultimo periodo di almeno il 5%.
Minacce che riguardano tutte le cariche dello stato e figure politiche di destra, come di sinistra. L’ultima vicenda ha toccato di persona il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. In questo caso è stato denunciato un 46enne della provincia di Lecce per aver offeso l’onore del presidente utilizzando i social network. Il reparto dei Ros dei Carabinieri hanno bussato a casa sua e gli hanno sequestrato tutti gli apparati informatici.
E come non ricordare le minacce di morte rivolte al presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, a cui è stata assegnata la scorta. Ed ancora le minacce alla senatrice a vita Liliana Segre.