Facebook ha comunicato di aver rimosso il 40% di contenuti terroristici in più nel trimestre aprile-giugno rispetto a quello precedente.
Nel complesso si tratta di 8,7 milioni tra post e articoli classificati come violenti o a sfondo politico, religioso o ideologico.
Particolarmente colpiti i gruppi dei suprematisti bianchi, con oltre 250 gruppi che sono stati inseriti nell'elenco delle organizzazioni pericolose e 14 di essi che sono invece stati rimossi.
Negli ultimi mesi la compagnia di Mark Zuckerberg ha intensificato la propria attività di contrasto nei confronti delle pubblicazioni giudicate lesive nei confronti di un qualche gruppo sociale, ma anche di quelli giudicati come fonte di disinformazione.
Già nel mese di gennaio, ad inizio pandemia di Covid-19, Facebook si era impegnata a contrastare la disinformazione sul tema, promettendo una lotta serrata alle cosiddette fake news.