Ricercatori dell'Advanced Rapid Imagind and Analysis (ARIA) della NASA, in una collaborazione con i colleghi dell'Osservatorio terrestre di Singapore hanno utilizzato le immagini satellitari per calcolare i danni subiti dal porto di Beirut in seguito alle esplosioni della scorsa settimana.
Stando a quanto reso noto sul sito ufficiale della NASA, "l'apertura sintetica dei dati dei radar spaziali mostrano i cambiamenti sulla superficie terrestre prima o dopo un evento di grande entità come un terremoto", ed in questo particolare "per mostrare i devastanti risultati di un'esplosione".
Nella mappa in questione, ogni pixel colorato rappresenta un "area di 30 metri", con i pixel rossi che marcano le aree che hanno "subito i danni maggiori", l'arancione le aree "danneggiate moderatamente", e le zone gialle che sono quelle che hanno "subito in qualche modo meno danni".
Satellite-derived synthetic aperture radar data mapping the likely extent of damage from the massive Aug. 4 explosion in Beirut.
— Waël Atallah (@wael_atallah) August 8, 2020
By: NASA's Advanced Rapid Imaging and Analysis (ARIA) team, in collaboration with the Earth Observatory of Singapore. pic.twitter.com/h3HS0WsmeS
La mappa, si legge nella nota dell'agenzia, "contiene dati modificati ed elaborati attraverso il Copernus sentinal della ESA (European Space Agency) e analizzati dagli scienziati dell'ARIA alla Nasa, dalla Caltech e dall'Osservatorio terrestre di Singapore" i quali possono aiutare nell'individuare "le aree maggiormente danneggiate dove la gente potrebbe aver bisogno di assistenza.
Una potente esplosione si è verificata martedì scorso nel porto di Beirut. Secondo quanto dichiarato dalle autorità, la deflagrazione è avvenuta in un silos del porto in cui erano ammassate 2750 tonnellate di nitrato di ammonio confiscate nel 2015.