La desecretazione dei verbali del Comitato tecnico-scientifico risalenti a inizio marzo ha riportato al centro del dibattito pubblico la gestione della pandemia nei giorni che hanno preceduto il lockdown.
Il team di esperti aveva proposto la zona rossa per i due comuni della Val Seriana, non attuata.
"Che il comitato tecnico scientifico avesse raccomandato la zona rossa in Val Seriana lo sappiamo dal 3 marzo. Che accade poi? Il governo esita 4 giorni e poi opta per la zona arancio estesa a tutta la Lombardia. La Regione invece si chiama fuori: la zona rossa non tocca a me. Ma non la chiede neanche al governo", ha scritto a riguardo ieri Gori su Twitter.
Che il CTS avesse raccomandato la zona rossa in Val Seriana lo sappiamo dal 3 marzo. Che accade poi? Il governo esita 4 giorni e poi opta per la zona arancio estesa a tutta la Lombardia. La Regione, invece si chiama fuori: la ZR non tocca a me. Ma non la chiede neanche al governo
— Giorgio Gori (@giorgio_gori) August 7, 2020
Puntuale è arrivata la replica di Gallera, che così ha commentato il tweet del sindaco di Bergamo.
"MA COSA DICI?? Abbiamo convocato il 4 marzo riunione a Palazzo Lombardia con il ministro Speranza e gli abbiamo (io personalmente) chiesto la zona rossa e ottenuto l'impegno del ministro. Il 5 marzo arrivano ad Alzano 250 militari, NOI ABBIAMO FATTO IL NOSTRO DOVERE", ha risposto l'assessore.
Successivamente è arrivata la contro-replica di Gori, inerente la confusione sulle competenze istituzionali generata in quei giorni.
Ci sono richieste ufficiali agli atti?
— Giorgio Gori (@giorgio_gori) August 8, 2020
Avete raccontato che secondo i vostri “costituzionalisti” la Regione non aveva il potere di istituire la zona rossa. Peccato che tu stesso, un mese dopo, hai raccontato d’aver “approfondito” e verificato che avrebbe potuto farlo. https://t.co/lir90AkLHA
Ora non resta nient'altro che aspettare e vedere se la polemica tra i due si placherà o se continueranno a scambiarsi botta e risposta su Twitter.