Delle manifestazioni antigovernative sono scoppiate a Beirut giovedì, con scontri con le forze dell'ordine a seguito di un'esplosione mortale che ha devastato la capitale libanese il 4 agosto, uccidendo almeno 137 persone.
Decine di persone, furiose per la presunta negligenza del governo che ha provocato l'esplosione di 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio in un magazzino del porto, si sono riunite vicino al parlamento, con gli ufficiali che sono ricorsi all'uso di gas lacrimogeni per disperdere la folla.
🔥Tensions au #Liban où la vague de protestation contre le gouvernement semble reprendre de plus belle après la #BeirutExplosion
— Peuple Révolté (@PeupleRevolte) August 6, 2020
Une manifestation à lieu à proximité du parlement à #Beyrouth, tensions en cours.#Lebanon #Libanon #Beirut #LebanonProtests #protest pic.twitter.com/EaWNIyqne7
L'esplosione, che le autorità sostengono sia stata causata dallo stoccaggio pericoloso di un composto chimico altamente volatile, ha distrutto interi distretti della capitale della nazione. Il nitrato di ammonio era stato immagazzinato nel luogo dal 2013, dopo che era stato scaricato da una nave che navigava sotto bandiera moldava che ha avuto difficoltà tecniche durante il viaggio dalla Georgia al Mozambico.
Lebanese army is blocking the road to Parliament as protests and anger in response to the #BeirutExplosion grows. There is a small crowd, but army still using tear gas to disperse crowd. #Beirut_Explosion #BeirutBlast @TheWarMonitor @Natsecjeff @Almatrafi pic.twitter.com/QU5Gthd3gt
— intelfeedia (@intelfeedia) August 6, 2020
Circa 5.000 persone hanno riportato ferite e decine rimangono disperse
Mentre le indagini sull'incidente mortale continuano, circa 16 persone sono state arrestate tra le quali un certo numero di funzionari portuali, secondo l'agenzia di stampa statale.
Secondo l'agenzia, il capo del porto è stato citato in quanto affermava che i dipendenti avevano precedentemente scritto lettere alle autorità, chiedendo il permesso di vendere o spostare la sostanza, che viene utilizzata come fertilizzante per colture ad alto contenuto di azoto, ma è anche un componente negli esplosivi per miniere e altre industrie.
Un "carico mortale"
L'esplosione del 4 agosto ha causato almeno 137 vittime, radendo al suolo il porto e diversi edifici in tutta la capitale. Gli ospedali della città traboccano di pazienti feriti nell'esplosione.
Secondo il ministro della sanità pubblica Hamad Hassan, c'è una carenza di letti e attrezzature necessarie per curare i feriti e le persone in condizioni critiche.
I funzionari in precedenza avevano suggerito che l'esplosione fosse stata causata da 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio nel porto della città che, secondo il primo ministro libanese Hassan Diab, sarebbe esploso per mancanza di adeguate misure di sicurezza.
Nel 2013 una nave battente bandiera moldava, la Rhosus, è entrata nel porto di Beirut per problemi tecnici.
“nearly 5,000 [sailors have been] abandoned on their vessels [by the ship’s owners] in nearly 400 separate incidents between 2004 and 2018” https://t.co/jw1V7sdeDa
— Microsoft E5 ATP Marketing Intern (@SwiftOnSecurity) August 6, 2020
Al momento dell'ispezione, al veicolo che trasportava la sostanza fu impedito di proseguire la navigazione e poco dopo è stato abbandonato dai suoi proprietari. Il carico della nave comprendeva il nitrato di ammonio altamente infiammabile, che è stato successivamente immagazzinato in un magazzino portuale.
Continuano le ricerche di sopravissuti
Mentre l'indagine sull'incidente continua, le forze di sicurezza hanno sigillato un'ampia area intorno al sito, mentre i soccorritori continuano a setacciare le macerie, alla ricerca di sopravvissuti.
Secondo il governatore di Beirut Marwan Aboud, circa 300.000 persone sono rimaste senza casa a causa dell'esplosione.
Il disastro ha aggravato le difficoltà che il governo libanese ha dovuto affrontare tra la pandemia COVID-19 e la crisi economica del paese.
La distruzione del suo principale hub logistico ha inferto un duro colpo a un paese che importa circa il 70% delle sue materie prime e dei prodotti che consuma.
Martedì notte, il ministero dei Trasporti ha annunciato che la maggior parte delle merci dovrebbe ora essere convogliata attraverso il porto di Tripoli, la cui capacità è solo una frazione di quella di Beirut.
A seguito di una richiesta di aiuto emessa dalle autorità libanesi, i paesi si sono affrettati a estendere gli aiuti alla nazione all'indomani del disastro.
Gli aiuti esteri
Il ministero russo per le emergenze sta inviando cinque aerei per trasportare in aereo un ospedale mobile, medici, soccorritori dell'unità di aeromobili Tsentrospas e un laboratorio Rospotrebnadzor per rilevare COVID-19.
La Germania ha anche inviato decine di specialisti di ricerca e soccorso in Libano per cercare sopravvissuti intrappolati sotto le macerie dell'esplosione, ha riferito AP.
La Francia ha inviato 55 membri del personale di sicurezza, 6 tonnellate di attrezzature sanitarie e circa 10 medici di emergenza, con il presidente Emmanuel Macron che è volato personalmente a Beirut giovedì.