I peacemaker feriti sono stati trasportati negli ospedali più vicini, il loro numero non è stato reso noto. E’ in corso la valutazione dei danni causati. Il comandante dell'UNIFIL, Stefano del Col, ha espresso solidarietà al popolo e al governo del Libano e ha dichiarato la sua disponibilità a fornire l'assistenza necessaria.
“A causa della potente esplosione che ha tuonato stasera nel porto di Beirut una delle navi della task force navale UNIFIL attraccata nel porto è stata danneggiata, lasciando i peacemaker navali dell'UNIFIL feriti”, riporta una nota della missione di pace in Libano.
Due to the explosion that rocked #Beirut Port today, one of our Maritime Task Force ships was damaged, leaving some naval peacekeepers injured. #UNIFIL is assessing the situation & stands ready to provide assistance & support to the Lebanese Government.
— UNIFIL (@UNIFIL_) August 4, 2020
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In serata il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha affermato che un militare in servizio nel contingente italiano è rimasto ferito. Guerini, dopo aver appreso la notizia sull’esplosione a Beirut, ha contattato il generale Andrea Di Stasio, comandante del Contingente italiano in Libano, e il generale Luciano Antoci, comandante della Missione bilaterale di addestramento.
“Un nostro militare è rimasto lievemente ferito. A lui e ai suoi familiari va la mia solidarietà e vicinanza, cosi come a tutti i militari italiani in Libano” - ha detto Guerini.
Appena ho appreso della tremenda esplosione a #Beirut ho voluto subito sincerarmi delle condizioni del nostro Contingente in Libano. Un nostro militare è rimasto lievemente ferito: la mia vicinanza a lui, alla sua famiglia e a tutti i militari italiani (1/2)
— Lorenzo Guerini (@guerini_lorenzo) August 4, 2020
Esplosione nel porto di Beirut
L'esplosione a Beirut si è verificata oggi intorno alle ore 18 locali con un’alta colonna di fumo, vista da tutti i quartieri della capitale. L’onda esplosiva ha interessato praticamente tutta la città, portando ingenti danni materiali.
Si contano migliaia di feriti e decine di vittime. Gli ospedali sono sovraffollati a causa del gran numero di persone che hanno bisogno di assistenza medica. Il governatore della capitale libanese Marwan Abboud ha paragonato l'accaduto e le scene viste a quelle di Hiroshima e Nagasaki.
Il primo ministro libanese Hassan Diab, parlando alla nazione, ha affermato che i responsabili saranno puniti e ha esortato “i paesi fraterni e amichevoli ad aiutare”.