Sono ben 135 e non 80 come inizialmente trapelato, i bengalesi a bordo del volo di linea della Qatar Airways provenienti da Doha (Qatar).
I bengalesi non possono scendere dall’aereo e saranno rimpatriati immediatamente con lo stesso volo in partenza alle ore 16.20 da Roma Fiumicino, dove è atterrato alle ore 13.00 di oggi.
A bordo dell’aereo vi sono anche persone di altre nazionalità, le quali potranno invece sbarcare ma saranno sottoposti a tampone presso il Terminal 5 dell’aeroporto romano, a distanza rispetto agli altri terminal, e successivamente saranno posti in regime di quarantena.
Sul posto anche il sindaco di Fiumicino Esterino Montino per monitorare da vicino la situazione. Ricordiamo che proprio in un ristorante di Fiumicino un bengalese rientrato dal suo paese aveva generato un focolaio nel comune.
Il sindaco di Fiumicino: domani arriveranno altri 2 voli
Il sindaco scrive al ministro della Salute, alla ministra dei Trasporti e al ministro degli Esteri per sollecitare una risoluzione del problema più in generale.
“Domani è previsto l'arrivo di altri due voli dal Qatar e di uno speciale dall'India”, scrive il sindaco che aggiunge:
“E sicuramente sapranno anche che ogni giorno, anche se siamo ben lontani dalla piena operatività dell'aeroporto, sono previsti scali aerei da paesi che hanno curve preoccupanti di contagio”.
Il sindaco di Fiumicino chiede quindi “una direttiva molto più chiara e più stringente per regolare efficacemente gli afflussi sul nostro paese. Non vorrei che la somma di tanti piccoli e medi episodi giornalieri creasse una situazione che risulterebbe grave e potenzialmente non più controllabile.”
Speranza scrive all’Europa
Ieri, nel frattempo, il ministro Speranza ha scritto al Commissario Ue alla Salute e sicurezza alimentare Stella Kyriakides e al ministro della Salute tedesco Jens Spahn, chiedendo che si delineino “insieme nuove rigorose misure cautelative per gli arrivi da aree extra Schengen ed extra Ue. In tale contesto chiederei a Commissione e Presidenza di promuovere un maggiore coordinamento tra gli Stati Membri e garantire, così, una maggiore efficacia alla realizzazione dell’obiettivo di contenere la diffusione di contagi causati da focolai di origine esterna”.