La Commissione Europea aggiorna le stime di crescita dei 27 Stati Membri e per l’Italia prefigura un crollo netto del Pil nel 2020 pari al -11,2%, con un recupero del +6,1% nel 2021.
Secondo le stime della Commissione è il peggior risultato in Europa. La pandemia da Covid-19 ha causato una “profonda contrazione” economica con un blocco produttivo che avrà ripercussioni sull’andamento del Paese.
Se non vi sarà seconda ondata, Bruxelles prevede una ripresa dell’attività economica a patto che riceva aiuti dalla politica economica del governo.
A riprendersi più rapidamente saranno le industrie, mentre il turismo e le attività a essa collegate impiegheranno più tempo a riprendersi.
Per quanto riguarda la spesa degli italiani, i consumatori riprenderanno a spendere di più nella seconda metà dell’anno. Fondamentali ancora gli aiuti dello Stato attraverso la cassa integrazione e altri sussidi che ridurranno l’impatto della crisi sui salari.
Gli investimenti
Per quanto riguarda gli investimenti è prevista una fase depressiva quest’anno, con una riduzione degli stessi in attesa di una maggiore ripresa delle condizioni di normalità prevista a partire dal 2021.
Gli investimenti sono frenati da due fattori principali: il primo riguarda la domanda che stenta a trainare la produzione; il secondo fattore riguarda la necessità delle aziende di conservare liquidità per fare fronte alle spese correnti in questa fase critica.
Risultano quindi solo parzialmente efficaci i prestiti garantiti dallo Stato alle imprese, i crediti fiscali e le altre forme di sostegno, tra cui il fondo perduto.
Crescita al ribasso
La Commissione Ue prevede per l’Italia una stima di crescita soggetta a forti rischi e un crollo del mercato del lavoro protratto nel tempo: le misure di emergenza potrebbero non bastare e la ripresa si potrebbe arrestare al termine degli stimoli.
Pil della zona euro
Per quanto riguarda il Pil della zona euro si attesterà al -8,7% di media nel 2020, con ripresa al +6,1% nel 2021.
Subito dietro l’Italia si colloca la Spagna con una caduta del Pil del -10,9%, seguita dalla Francia al -10,6%.
La recessione è ben più profonda di quanto ci si attendesse ammette Bruxelles, che nella precedente stima aveva previsto una caduta del Pil della zona euro del -7,7% e una ripresa del +6,3% nel 2021.