Il vice ministro alla Salute Pierpaolo Sileri intervistato da Fanpage risponde alla domanda sulla app Immuni e il flop dei download: solo 3 milioni di utenti hanno scaricato l’applicazione.
“Questo è un dispiacere, perché nelle intenzioni del governo oltre 20 milioni di download vedevano positivamente questa modalità di difesa”, dice il viceministro.
“Io credo che ci sia molto pregiudizio nei confronti dell’applicazione, perché i dati non vengono francamente rintracciati, non c’è una schedatura”, spiega Sileri.
E si domanda perché non scaricarla quando poi scarichiamo senza timori sui nostri smartphone molte altre applicazioni “che ci danno moltissime altre informazioni” ma non scarichiamo questa che “davvero potrebbe aiutarci a ripartire più velocemente e stare più tranquilli tutti”, ragiona Sileri intervistato dal direttore di Fanpage.
“È una difesa per tutti, è un modo di aiutare il nostro servizio sanitario nazionale e i medici di medicina preventiva e si inserisce in un sistema, non è solo l’app Immuni. È la app Immuni che si inserisce in un sistema che è quello di tracciamento fatto dai medici di sanità pubblica, quindi non vi è davvero motivo per non scaricarla, è davvero utile”, ha ribadito il viceministro Sileri.
L'opposizione di Giorgia Meloni alla app Immuni
I giorni scorsi Giorgia Meloni di Fratelli d'Italia era tornata sull'argomento app Immuni consigliando agli italiani di non scaricarla perché favorirebbe il business di dati sensibili.
Una signora di Bari è stata invece costretta a rimanere in isolamento nella sua casa di Bari centro, perché la app immuni le aveva detto che era venuta a contatto con una persona risultata positiva. LA signora si è lamentata del fatto che nessuno le ha fatto il tampone.