La risposta caotica della Ue al coronavirus, che ha ufficialmente provocato 184.256 nei paesi membri, "ha sollevato alcune domande" sul livello preparazione e ha sottolineato la necessità di un approccio comune. Lo si legge in una lettera inviata alla presidente della Commissione europea, Ursula von Der Leyen, firmata dal presidente francese Emmanuel Macron, dalla cancelliera tedesca Angela Merkel assieme al primo ministro spagnolo Pedro Sanchez, al polacco Mateusz Morawiecki, la belga Sophie Wilmes e il danese Mette Frederiksen.
La richiesta di maggior coordinamento fra i paesi europei, per prepararsi a una seconda ondata della pandemia, è accompagnata da un documento di orientamento politico.
I leader auspicano che il documento "possa essere d'ispirazione per future fruttuose discussioni a livello europeo" e servire "per garantire che l'UE sia preparata per future pandemie".
La cooperazione e una maggiore preparazione sono necessarie alla luce delle carenze di dispositivi e attrezzature mediche con cui i Paesi membri si sono dovuti confrontare, una volta sorpresi dal Covid-19.
Secondo i firmatari, a partire dalla riflessione su cosa non ha funzionato, queste proposte hanno come obiettivo quello di garantire la resistenza europea sul lungo periodo dinnanzi alle future crisi sanitarie che potrebbero mettere a dura prova i sistemi nazionali di salute.
Nei giorni scorsi, il ministro della Salute tedesco, Jens Spahn, aveva sottolineato la necessità di creare una sorta di Nato sanitaria contro le pandemie per i Paesi membri e annunciato l'intenzione di implementare l'ECDC "in una specie di Robert Koch Institute europeo".