Roma, paura per il focolaio al San Raffaele: tutti in coda per i test

© Sputnik . Evgeny Biyatov / Accedi all'archivio mediaUn operatore medico si prepara per fare il prelievo di sangue per un test al coronavirus
Un operatore medico si prepara per fare il prelievo di sangue per un test al coronavirus - Sputnik Italia
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Il caso, scoppiato alla fine della scorsa settimana, ha portato finora all'individuazione di 37 individui positivi al nuovo coronavirus SARS-CoV2.

C'è paura a Roma per il focolaio di coronavirus rilevato presso l'Irccs San Raffaele Pisana, con i test sierologici che sono iniziati per tutti i pazienti dimessi dal 18 maggio e per i loro parenti stretti.

Fino alla giornata di sabato erano 31 i casi registrati e riferibili alla struttura ospedaliera romana, cifra che è salita a quota 37 nella serata di domenica.

Oltre 700 i tamponi eseguiti dall'azienda sanitaria locale (Asl 3) su mandato della Regione Lazio, come riferisce il quotidiano Il Messaggero.

Sarà ora inoltre aperta una indagine per chiarire come il personale sanitario è stato impiegato al fine di rintracciare il cosiddetto caso indice, ovvero quello dal quale si è generato il nuovo cluster romano.

Fino ad ora Roma era stata una delle città più virtuose sul territorio nazionale italiano, con il trend dei contagi che era stato tenuto sotto l'1% rispetto al numero dei tamponi effettuati.

Botta e risposta tra Regione e San Raffaele

E intanto è già scoppiata la polemica sull'origine del focolaio, con il Commissario straordinario della Asl Roma 3, Giuseppe Quintavalle, il quale ha dichiarato che, probabilmente, il focolaio è riferibile ad alcuni operatori della struttura.

Tali affermazioni hanno immediatamente fatto scaturire la risposta dei gestori della clinica, i quali sono intervenuti con una nota ufficiale:

"Contrariamente a quanto riportato nelle comunicazioni regionali, dai dati in possesso della struttura e messi a disposizione della Asl sembra emergere una origine derivata dall'invio di pazienti già positivi da parte di alcuni presidi ospedalieri. Quanto infine alla citazione nei comunicati e dichiarazioni regionali in merito a presunte "negligenze" della struttura  si precisa nuovamente che al contrario sono state scrupolosamente rispettate ed applicate tutte le disposizioni nazionali e regionali emanate al fine della protezione dei pazienti ed operatori dal rischio contagio da Covid 19. Di tali misure rigorosamente rispettate e' già stata fornita piena evidenza fattuale e documentale alla asl RM 3", ha scritto il San Raffaele.
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