Arcelor Mittal non ha consentito l'ispezione dell'impianto di Taranto prevista per lunedì primo giugno. Le porte dell'ex Ilva sono rimaste chiuse per i commissari straordinari, a cui non è stato concesso l'accesso negli uffici.
L'ispezione sarebbe dovuta avvenire su richiesta del prefetto di Taranto, Demetrio Martino, in seguito alle segnalazioni dei sindacati rispetto alle condizione di manutenzione degli impianti e al ricorso alla cassa integrazione, ritenuto eccessivo.
"Il sito Jonico è al minimo storico, non si fanno manutenzioni e temiamo per gli impianti", scrive l'Ugl in una nota.
La società franco-indiana, in un comunicato riportato dalla stampa nazionale, ha dichiarato di aver impedito l'ingresso nella fabbrica ai commissari straordinari, che al momento rappresentano la proprietà dell'acciaieria, in quanto gli uffici sarebbero chiusi per via del ponte del 2 giugno.
"Nella mattinata di oggi si sono presentati ai cancelli di ArcelorMittal di Taranto i commissari straordinari dell’ex Ilva per effettuare una visita ispettiva. Come già ripetutamente comunicato ai medesimi commissari, nella giornata di oggi sarebbe stato impossibile svolgere l’ispezione richiesta in quanto gli uffici aziendali sono chiusi in concomitanza con la festa nazionale di domani 2 giugno", riferisce la nota.
La reazione dei sindacati
Malumori fra i sindacalisti per la decisione del gruppo di non permettere l'ispezione per via del ponte del 2 giugno. Per Antonio Spera, Segretario Generale Ugl, si tratta di un "atteggiamento di chiusura nei confronti dei commissari e di tutto il Governo da parte"
"Il Governo non stia a guardare, è un’altro atto grave - dice Spera - Dopo sette giorni dall’ultimo incontro iniziano di nuove le schermaglie tra Mittal, commissari e sindacati dopo la dichiarazione di sciopero per il giorno 5 giugno della parte marittima: per l’Ugl è una situazione inaccettabile, tale increscioso episodio sara' urgentemente segnalato a Procura e Prefettura di Taranto”.
"Una situazione imbarazzante", così definisce a Sputnik Italia Giuseppe Romano, segretario generale Fiom-Cgil di Taranto. "I commissari in assenza del direttore dello stabilimento non riescono ad entrare e l'azienda dice di aver comunicato nei giorni". La Fiom, inoltre, denuncia la grave situazione degli impianti.
La replica di Usb
“I commissari vengono lasciati fuori dalla fabbrica. Salta l’ispezione. La multinazionale prende a schiaffi il Governo”, così Franco Rizzo, il coordinatore provinciale di Usb Taranto, nel comunicato stampa pervenuto su richiesta della redazione di Sputnik Italia.
"Incredibile, ma vero. Un privato - incalza Rizzo - si permette di tenere fuori dallo stabilimento i commissari del Governo intervenuti per eseguire un’ispezione. Un atteggiamento chiaramente provocatorio quello di Arcelor Mittal che, non solo manca di rispetto nei confronti di lavoratori, sindacati e comunità jonica, ma detta legge addirittura al Governo, impedendo ai commissari di entrare nella fabbrica".
"Non possiamo che interpretare - prosegue la nota - questo comportamento come un tentativo di infuocare gli animi, già esasperati per le note vicende legate alla grande vertenza. Non è necessaria troppa attenzione per notare che gli ultimi fatti smentiscono i buoni propositi e gli annunci fatti non molti giorni fa dall’amministratore delegato Lucia Morselli. Dunque da una parte l’intenzione piuttosto evidente di far perdere le staffe e creare disordini sociali, in un contesto già di per sé complicato, dall’altra l’atteggiamento imbarazzante del Governo che sta subendo le angherie di lobbisti, faccendieri e multinazionali senza scrupoli", conclude Usb.