App Immuni, Sileri: "Pronta entro la prima decade di giugno"

© Filippo AttiliIl viceministro Sileri (a dx) insieme al premier Conte ed al ministro della Sanità Speranza
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Il viceministro della Salute si è detto ottimista sul calo di contagi e decessi, sottolineando la maggiore attendibilità dei dati rispetto a inizio epidemia. Scettico, invece sull'ipotesi di passaporto sanitario.

Il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, è ottimista rispetto al calo dei contagi e dei decessi registrato nelle ultime settimane, con il dato incoraggiante di zero morti in Lombardia di domenica 24 maggio. 

"Credo che il calo dei morti sia reale. Vedremo se è davvero zero, io lo spero", dice Sileri ospite di Maria Latella su Radio24.  "Sicuramente - prosegue - sono molto più affidabili i dati di oggi rispetto a quelli di ieri, per due ragioni: perché il numero è inferiore e perché quando la macchina si avvia man mano che passano le settimane il rodaggio è migliore ed è più facile raccogliere e trasmettere i numeri. I dati che abbiamo oggi, per numero di persone inferte e morti e perché il sistema è ben avviato sono sicuramente reali e ben controllati, anche se si può sempre fare meglio“. 

App Immuni entro giugno

La app che consentirà il tracciamento, permettendo di rompere le catene di contagio e intervenire immediatamente sui casi positivi, isolandoli e iniziando le cure, potrebbe essere pronta a breve. 

“Immuni arriva in 10-15 giorni. Immagino che per la prima decade di giugno arrivi. E’ un tracing importantissimo che quando sarà attivo darà importanti diffusioni su tracciamento e diffusione della malattia“

Passaporto sanitario

Rimane scettico, invece, sulla proposta di passaporto sanitario che Sicilia e Sardegna vorrebbero per i turisti che si recano in vacanza nelle isole. Per Sileri l'ipotesi “è ad oggi impraticabile“, bisogna puntare a uno strumento unitario. 

 “E’ un’idea ambiziosa - dice - ma serve unitarietà su tutto il territorio nazionale. Pensarci va bene, però ad oggi non credo che sia fattibile poi magari una soluzione si trova. Ma secondo me, facciamo prima a riaprire e a lasciarci il virus alle spalle“.

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