Oms, stare all’aria aperta e il caldo potrebbero ridurre il contagio

© REUTERS / Guglielmo MangiapaneUn ciclista vicino alla piazza San Pietro deserta in Vaticano
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Secondo una dirigente dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS), il caldo e lo stare all'aria aperta nei prossimi mesi potrebbe aiutarci a diminuire il contagio.

Nell’emisfero boreale si avvicina la stagione estiva e con essa il caldo e, secondo Sylvie Briand, direttrice del dipartimento per la gestione dei rischi infettivi dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), ospite di RaiNews24, vita all’aperto e caldo “potrebbero limitare il contagio”.

Tuttavia è necessaria la prudenza e proseguire sulla strada del monitoraggio anche nella Fase 2, perché il virus non è sparito ma è ancora tra noi.

Gli immunodepressi, chi soffre di patologie plurime e le persone avanti con l’età, dice la Briand, devono porre particolare attenzione in questa fase, perché il rischio di essere contagiati non si è abbassato.

Gestione diversificata della crisi da parte dei Paesi

Per quanto riguarda la gestione diversificata da parte dei Paesi Ue e quindi dell’attuazione di procedure differenti da nazione a nazione, la dirigente dell’OMS ritiene che sia giusto che ogni nazione abbia risposto secondo le esigenze della propria popolazione.

Esistono delle regole standard, ha ricordato, ma ciascuna nazione adegua le regole standard al proprio contesto specifico.

I dati OMS più recenti

Secondo i dati OMS sulla letalità causata dal nuovo coronavirus, i decessi sono 236.431 a livello globale.

In Europa i casi accertati con tampone sono 1.492.024 secondo l’OMS, mentre il totale dei casi è di 3.318.755.

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