L’ospedale Sacco di Milano e il suo gruppo di ricerca, hanno mostrato oggi le prime immagini del ceppo italiano Sars-CoV-2. Si tratta delle cellule del virus derivate dai primi casi di nuovo coronavirus autoctono in Italia, scoperto nell’area della Bassa Lodigiana.
Le osservazioni al microscopio elettronico mostrano le “particelle virali di Sars-CoV-2 adese alle membrane sulla superficie e all’interno di cellule VERO E6 utilizzate per l’isolamento.
Una seconda immagine frutto della combinazione di due immagini a 50mila e 140mila ingrandimenti, “mostra particelle virali con la tipica ultrastruttura caratterizzata dalla corona di glicoproteine superficiali”.


Il ceppo italiano potrebbe essere collegato a quello tedesco
Secondo la prima ricostruzione del Sacco di Milano, i primi casi autoctoni di Covid-19 in Italia potrebbero essere legati alla Germania ed essere quindi di importazione europea.
“il ceppo è strettamente correlato a quello isolato per la prima volta da un paziente ammalatosi di COVID-19 tra il 24 e il 27 gennaio 2020 in Baviera, in seguito a una riunione aziendale avvenuta qualche giorno prima vicino Monaco, a cui aveva partecipato una manager Cinese proveniente da Shanghai, che aveva riconosciuto i sintomi di COVID-19 solo al ritorno in patria”, si legge nel comunicato pubblicato su La Statale News.
Tuttavia lo studio non ha potuto “dimostrare in modo conclusivo il legame diretto del ceppo presente in Italia con il cluster in Germania, essendo teoricamente possibile (per quanto assai poco probabile) l'esportazione multipla della stessa variante direttamente dalla Cina alla Germania e all'Italia.”
Quando è giunto Sars-CoV-2 in Italia
Secondo i ricercatori del Sacco di Milano, il virus sarebbe giunto in Italia “tra la fine di gennaio e i primi di febbraio, quindi almeno una ventina di giorni prima che fosse confermato il primo caso Italiano di COVID-19 all'ospedale di Codogno.”