Metà militari russi giunti in Italia contagiati col coronavirus? Smentisce ministero Difesa

© © Screenshot: Ruptly / SputnikIl convoglio di attrezzature speciali con specialisti militari del ministero della Difesa russo alla base italiana Pratica di Mare
Il convoglio di attrezzature speciali con specialisti militari del ministero della Difesa russo alla base italiana Pratica di Mare - Sputnik Italia
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Nessuno dei militari russi arrivati ​​in Italia per contrastare il coronavirus è rimasto contagiato dal Covid-19, sono tutti sani e pronti per lavorare, ha detto durante una conferenza stampa il generale Sergey Kikot, vice comandante della truppe di Protezione NBC dell'esercito russo.

Gli esperti militari russi sono arrivati ​​in Italia per contribuire a contrastare la diffusione del coronavirus. Il convoglio russo comprende un complesso mobile di analisi e diagnostica, apparecchiature di disinfezione mobile ad alte prestazioni con uno stock di disinfettanti, attrezzature speciali per l'assistenza ai pazienti gravi colpiti da COVID-2019, nonché autobus con tecnici militari.

"Stamattina su alcuni media ci sono state informazioni secondo cui il 50% dei militari che sono arrivati ​​qui in Italia, per assistenza, soffrirebbero di sintomi gravi per coronavirus e si troverebbero in terapia intensiva in una delle strutture ospedaliere della città di Bergamo. Come vedete, la notizia non corrisponde alla realtà e tutto il personale è in buona salute, pronto a svolgere i compiti assegnati", ha detto Kikot.

"Apparentemente a qualcuno non piace questa situazione. Ma non ci presteremo attenzione", ha aggiunto.

Lombardia, Fontana: grazie ai russi per medici e personale, sciacallo chi specula su aiuti

Secondo un articolo de La Stampa con riferimento a fonti, gli aiuti forniti dalla Russia all'Italia per contrastare l'epidemia di Covid-19 per "l'80% sarebbero inutili" e in realtà sarebbero una mossa politica del Cremlino per indurre l'Italia a battersi in Europa per la cancellazione delle sanzioni contro Mosca.

Nei giorni scorsi l'ambasciatore russo in Italia Sergey Razov aveva categoricamente smentito il duplice fine dell'assistenza russa, rilevando la vicinanza e solidarietà tra i due popoli.

"Non è oggetto di mercanteggiamenti, pagamento di conti e via dicendo. Su un autorevole quotidiano italiano ho letto con notevole sorpresa che una parte significativa delle attrezzature e dei veicoli forniti dalla Russia non sarebbe necessaria e che la nostra assistenza sarebbe dovuta soprattutto a considerazioni di propaganda politica. Mi sembra che meglio sarebbe rivolgere tale domanda agli abitanti della città di Bergamo, dove purtroppo si registrano molti malati e molte vittime. In merito alla politica e alla propaganda, a mio parere certi giudizi sono frutto di coscienze perverse che vedono secondi fini insidiosi nel desiderio disinteressato di aiutare un popolo amico nel momento del bisogno".

Oggi è intervenuto il governatore Attilio Fontana della Lombardia, la regione più colpita dal coronavirus in Italia, dove è stato deciso di indirizzare gli aiuti di personale e mezzi nell'epicentro regionale dell'epidemia a Bergamo. Fontana, ha voluto ringraziare gli amici russi per gli aiuti, bollando allo stesso tempo come speculazioni di sciacalli le polemiche relative agli aiuti.

"Come diceva il sommo poeta Dante "non ragioniam di lor, ma guarda e passa". Sono polemiche politiche che io non raccolgo. Io dico grazie agli amici russi che ci hanno mandato i medici, grazie per averci mandato altri uomini che possono partecipare alla sanificazione. Poi qualcuno che vuole speculare, qualche sciacallo c'è sempre."

A ruota il vicepresidente della Regione Lombardia Fabrizio Sala ha dichiarato che gli aiuti della Russia sono "un supporto importante e concreto per combattere questo nemico invisibile".

In giornata il ministero della Difesa russo aveva comunicato che la delegazione medico-sanitaria inviata in Italia avrebbe fornito le cure ai malati più anziani di Covid-19 nel capoluogo orobico.

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