Il nuovo decreto legge sostitutivo e inclusivo di tutti i precedenti Dpcm emessi dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale alla mezzanotte di oggi 26 marzo ed è entrato in vigore con effetto immediato.
Il testo presenta una modifica per quanto riguarda le limitazioni agli spostamenti delle persone, i quali potranno essere limitati o vietati anche “rispetto al territorio nazionale”, ad indicare che il Governo potrebbe decidere di introdurre delle limitazioni lungo le frontiere nazionali, terrestri, marittime e aeree.
Una limitazione per ora non in vigore, ma che il Governo potrebbe utilizzare in casi specifici o in fasi successive della pandemia. Ad esempio potrebbe introdurre limitazioni all’ingresso di persone provenienti da focolai attivi quando in Italia l’emergenza l’avremo alle spalle.
L’Italia segue la linea della Cina
Se mettiamo in parallelo le scelte dell’Italia e della Cina, si notano delle similitudini e il caso delle limitazioni e dei divieti lungo i confini nazionali è proprio uno di questi.
In Cina in questa fase si teme molto il “contagio di ritorno”, cioè importato dall’esterno da persone provenienti da Paesi dove l’emergenza epidemiologica è nella sua fase acuta o prossima ad esserlo.
In effetti la Cina riscontra molti casi di ritorno e pochissimi nuovi casi positivi autoctoni.
Anche l’Italia, quindi, con il nuovo decreto legge del 25 marzo 2020 n. 19, si prepara al futuro a quando le attività gradatamente potranno ripartire e sarà data maggiore libertà alla circolazione delle persone.
Le frontiere europee sono chiuse
Ricordiamo che la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, ha chiuso le frontiere esterne dell’Unione Europea per 30 giorni e il provvedimento è ancora in vigore.