Partito questa mattina da Fuzhou nella provincia cinese del Fujian un aereo con a bordo 14 medici specialisti tra cui infettivologi, pneumologi, epidemiologi ed esperti di medicina tradizionale cinese.
Con gli specialisti sono in arrivo anche trenta ventilatori polmonari, venti monitor medici, tremila tute protettive, oltre a 300mila mascherine mediche e ventimila mascherine del tipo N-95 categoria FFP3, ed anche tremila dispositivi di protezione facciale. Lo riporta l'agenzia Agi, citando fonti di stampa cinese.
Il materiale è un dono fatto all’Italia dalla provincia del Fujian per consentire al nostro Paese di combattere l’epidemia.
L’aereo è atteso all’aeroporto di Milano per le ore 16.45 di oggi mercoledì 25 marzo.
La generosità dei Paesi amici
Ieri sera il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, intervenendo a ‘Tg2 Post’ su Rai 2, ha sottolineato il fatto che molti lo avevano criticato per l’invio di 40mila mascherine prodotte in Italia verso la Cina, quando il paese asiatico ne aveva bisogno e in Italia non era ancora scoppiata l’emergenza sanitaria che ora viviamo.
Di Maio ha detto che l’invio “generoso” di quelle 40mila mascherine ha avuto un effetto moltiplicatore enorme, perché ora l’Italia riceve dalla Cina milioni di mascherine gratis oltre a quelle che ha comprato per questa emergenza.
L’obiettivo è comunque quello di rendere l’Italia indipendente ed è per questo motivo che sono al lavoro alcune imprese consorziate che stanno riconvertendo le loro linee produttive per produrre mascherine.
L’Italia ha bisogno di 100 milioni di mascherine al mese ha detto Di Maio.