Il Principe di Galles, 71 anni, ha avuto lievi sintomi del COVID-19 e si è rivelato positivo per il virus, ma la sua partner, la Duchessa di Cornovaglia, non ha il virus.
Il Principe e la Duchessa si sono ora isolati nella loro dimora signorile in Scozia.
Il Principe Carlo ha visto per l'ultima volta sua madre, la regina Elisabetta II, il 12 marzo. Il mese prossimo compierà 94 anni. Suo marito, il Principe Filippo, è stato oggetto di voci sui social media da quando la crisi del coronavirus ha colpito la Gran Bretagna.
Il Principe Carlo non è il solo reale in Europa ad essere risultato positivo al virus.
Il Principe Alberto di Monaco
Il Principe Alberto II, sovrano di Monaco, è risultato positivo al Covid-19 la scorsa settimana.
Un comunicato ha affermato che le condizioni del monarca 62enne non destano preoccupazione e che lavora da casa.
La notizia è arrivata tre giorni dopo che Serge Telle, ministro di Stato di Monaco, è risultato positivo al coronavirus, diventando la nona persona nel principato ad avere una diagnosi confermata di Covid-19.
Monaco ha imposto restrizioni simili alla vicina Francia.
Il Principe Alberto è salito al trono nel 2005, dopo la morte di suo padre, il Principe Rainier.
La famiglia Grimaldi governa Monaco dal 1297.
Carlo d'Asburgo-Lorena di Austria
L'Austria è una repubblica dal 1918, quando fu fondata dalle ceneri dell'Impero austro-ungarico, che era stato governato dalla dinastia degli Asburgo.
Carlo d'Asburgo-Lorena, chiamato anche "Arciduca d'Austria", è risultato positivo al COVID-19 la scorsa settimana.
Il 59enne, a capo della Camera degli Asburgo-Lorena, è in quarantena autoimposta.
Ha detto al canale televisivo austriaco oe24: "È fastidioso, ma sto bene. Non è la peste nera".
Gli occhi sono sui reali di Spagna
Tutti gli occhi sono puntati sulla famiglia reale spagnola, la dinastia borbonica, ma finora nessuno di loro si è rivelato positivo e si sono auto-isolati nei loro palazzi.
Il Re Felipe, 52 anni, ha tenuto un discorso alla nazione la scorsa settimana in cui ha dichiarato: "Questo virus non ci sconfiggerà. Al contrario. Ci renderà più forti come società; una società più impegnata, più premurosa, più unita. Una società che si oppone a qualsiasi avversità".