La politica monetaria da sola non è sufficiente dinnanzi a uno shock globale senza precedenti. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, intervistato dal Financial Times.
“La politica monetaria da sola non può risolvere tutti i problemi. - osserva Conte - Dobbiamo fare lo stesso sul fronte di bilancio e, come ho detto, il tempismo è essenziale. La strada da seguire è aprire le linee di credito del Mes a tutti gli stati membri per aiutarli a combattere le conseguenze dell'epidemia Covid-19”.
La dichiarazione resa dal presidente del Consiglio arriva a poche ore dall'attivazione del bazooka con cui la Bce sparerà nel sistema finanziario dell'eurozona 750 miliardi di euro di liquidità, acquistando titoli pubblici e privati e emettendo prestiti alle banche a interesse negativo, per sostenere le imprese nazionali.
L'obiettivo è quello di consegnare a ogni singolo membro della Ue gli strumenti per proteggersi dall'aggressione dei mercati, in un momento in cui l'attività economica è quasi interamente sospesa.
La logica che sottende la richiesta dell'attivazione del Mes è l'emissione di Eurobond, i titoli finanziari europei che solo un organismo come il Mes può posizionare sul mercato. A spiegarlo è il commissario per gli Affari Economici, Paolo Gentiloni.
I titoli europei "devono essere lanciati da strutture finanziarie perché sono titoli finanziari europei. La struttura più adatta per lanciarli è il Mes", spiega il commissario europeo. "La dimensione della risposta comune al coronavirus ancora non è adeguata ma sono stati fatti passi straordinari" prosegue Gentiloni, intervistato a Radio Anch'io. "Si fa fatica a capire che non è una crisi di uno o uno di pochi, ma globale".
Ad essere scettico sul ricorso al Mes è il capo politico del M5S, Vito Crimi. I dubbi sono circa le condizioni che il Mes pone per elargire i prestiti e la possibilità di un funzionamento "incondizionato" delle linee di credito.
"Circa il ricorso al Mes senza condizionalità purtroppo non ci credo", osserva Crimi intervistato a Radio 1