In un’intervista a Sputnik il dottore Shahin Shadnia, capo del reparto di tossicologia nell’ospedale Loghman Hakim Hospital a Teheran ha spiegato il motivo per cui sono stati registrati così tanti casi di decessi provocati da avvelenamento da alcol:
“Purtroppo, si è formata un’opinione errata sul fatto che il consumo dell’alcol etilico puro disinfetti gli organi interni (il tratto gastrointestinale) e salvi una persona da contagio dal COVID-19. Se esaminiamo articoli e studi dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e altre fonti autorevoli, vedremo che non ci sono prove che bere alcolici sia efficace per la prevenzione del Сoronavirus. Tuttavia, molte persone utilizzano lo spirito come prodotto alimentare. Il principale punto pericoloso è che non tutti gli alcol sono etilici. L’alcol può essere anche metile o metanolo, quindi tossico. Il consumo di metanolo, ad esempio, può causare danni alla vista, fino alla completa cecità, insieme a danni al cervello, compromissione della coscienza e convulsioni, e può portare alla morte se le cure non vengono avviate immediatamente.
In base agli studi già condotti in tutto il mondo, possiamo suggerire per la prevenzione del Сoronavirus il lavaggio accurato delle mani con acqua e sapone per più di 20 secondi. Se non si ha accesso all'acqua, è possibile disinfettare le mani con i detergenti a base di alcol raccomandati. Eppure, questo metodo di disinfezione è secondario, siccome non è efficace quanto il lavaggio delle mani. Il virus persiste per un certo periodo di tempo sulle mani e sulla superficie della pelle, quindi se le mani vengono pulite, se vengono rispettate le regole di igiene personale (non vi toccate con le mani il viso, gli occhi o la bocca, non uscite di casa senza una necessità valida), in base alle pubblicazioni in fonti affidabili, si può limitare il contagio dal Сoronavirus”.