Il turismo rappresenta senza ombra di dubbio il motore dell’Italia ed in alcune regioni una fetta sostanziosa del pil. Il Veneto, fra le regioni in assoluto più colpite da Covid-19, è ai primi posti per numero di turisti l’anno e oggi nella Regione il turismo è paralizzato.
È impressionante vedere città d’arte completamente vuote, piazze di solito stracolme di turisti. Come scrive lo scrittore Roberto Ferrucci nelle sue Cronache dalla città vuota “Tocca confessarlo, se si riesce a confinare almeno per un attimo in un angolo della nostra mente il motivo di tale situazione e le sue conseguenze umane ed economiche, Venezia vista e vissuta così è fantastica… Ma dura poco. Impossibile astrarsi del tutto. Il virus c’è, è nella mente di tutti noi”.
Ebbene, quando il turismo uscirà dal tunnel? Quali misure e aiuti dal governo servono oggi agli albergatori? Sputnik Italia ne ha parlato con Marco Michielli, presidente di Confturismo e Federalberghi Veneto.
– Marco Michielli, qual è l’impatto del Coronavirus sul turismo in Veneto?
– Da quando siamo stati dichiarati zona rossa hanno chiuso giorno per giorno sempre più alberghi. Le percentuali di chiusura vanno per alcune località dal 75% di alberghi chiusi, per chi è andata peggio parliamo del 100%. In questo momento il turismo del Veneto è paralizzato. Siamo solidali con la nostra Regione che ha proclamato la condizione di quarantena di tutto il territorio veneto. Aspettiamo fiduciosi di poter vedere fra 15 giorni dei risultati concreti di questo isolamento.
– Quale fetta dell’economia veneta rappresenta il turismo?
– Il turismo per il Veneto rappresenta il 18% del Pil e monetizzato sono 18 miliardi di euro. Per la Regione il turismo è essenziale, fra l’atro il Veneto è la regione più turistica d’Italia con il maggior numero di turisti. Anche per tutta l’Italia in generale il turismo pesa in maniera considerevole, in Veneto parliamo della prima industria.
– In queste settimane solitamente i turisti prenotavano la propria vacanza in Italia. Ora tutti hanno disdetto. Che cosa bisogna fare per ripartire una volta finita la crisi Coronavirus?
– Deve finire l’emergenza. In questo momento rispetto al futuro siamo molto più preoccupati per quello che sta succedendo in Spagna, in Francia e in Germania di quello che sta succedendo da noi. Noi in Italia le misure di contenimento le abbiamo adottate. Adesso per noi è solo questione di tempo. Il problema è che adesso stanno entrando in catena tutti questi Paesi. Mi auguro che almeno la Russia rimanga indenne, ma con tutti gli scambi è inevitabile che il virus raggiunga tutti i Paesi.
Oggi l’Italia è il Paese isolato dal resto del mondo, ma ci potremmo trovare per assurdo nella situazione in cui noi saremo quasi usciti dalla crisi, ma i tedeschi saranno in piena bufera, quindi non verranno a fare le vacanze qui da noi neanche i tedeschi. Fra un mese o due mesi il governo italiano potrebbe dichiarare che i tedeschi non possono entrare in Italia.
È una situazione grave che è stata affrontata male dall’Europa. È stata proclamata come pandemia dall’OMS. Parliamo tanto di Europa e questa crisi doveva essere presa in mano proprio dall’Europa, le misure di contenimento dovevano essere prese in tutta l’Europa, invece ognuno marcia per i conti suoi. Il massimo del peggio che poteva fare l’Unione Europea.
– Molti Paesi, compresa la Russia, hanno sconsigliato di recarsi in Italia per motivi di sicurezza. Quando finirà l’emergenza Coronavirus non c’è il rischio che i turisti rinuncino comunque alla propria vacanza in Italia?
– Fra l’altro l’Italia per i russi è la meta più amata. Lei è fiducioso quindi, i russi torneranno presto?
– Con i rapporti che ci sono fra l’Italia e la Russia, fra i russi e gli italiani, io non dubito minimamente che i russi torneranno. Quando ho visto il governo russo prendere la decisione di bloccare le uscite verso l’Italia ho capito, ha ragione il governo, non ci sono discussioni. Quando l’epidemia finirà i russi continueranno a prenotare tranquillamente.
– Quali aiuti chiedete al governo? Che cosa serve al turismo in questa situazione di crisi?
– Abbiamo bisogno di tutta una serie di aiuti immediati. C’è chi possiede un albergo di proprietà e ha il mutuo da pagare, c’è chi invece si ritrovare a pagare l’affitto. Aggiungiamo poi il discorso delle tasse italiane, tasse che in Russia non ci sono. Se lei è capace di spiegare ad un russo che cos’è l’IMU è molto brava. In realtà, è una follia: se io ho l’albergo chiuso l’IMU la pago lo stesso. Per me è una fetta piuttosto importante. Vi sono alberghi in Italia che arrivano ad un milione di euro di IMU all’anno! Come si riesce a pagare queste tasse con l’albergo chiuso?
Ci aspettiamo dal governo una mossa molto decisa e molto forte per toglierci questa forma di tassazione diretta sul bene. La tassazione progressiva sul reddito, comunque altissima in Italia, è qualcosa che va pagato su un guadagno che hai fatto. In questa fase i guadagni stanno a zero, pagare le tasse francamente non è piacevole.
Quindi ci attendiamo una defiscalizzazione per quest’anno e che il governo ci venga incontro. Senza fare incassi non riusciamo a pagare il personale. Per fortuna siamo riusciti a portare a casa la cassa integrazione per i nostri lavoratori, altrimenti sarebbero finiti sulla strada…Siamo stanchi, ma aspettiamo fiduciosi la fine di questo tunnel.