Sono stati condannati a 125 anni ciascuno per traffico di esseri umani e omicidio, i tre scafisti che avevano organizzato la traversata del mar Egeo di un gommone poi naufragato. La giustizia turca li ha ritenuti responsabili della tragedia. Lo riporta l'agenzia turca Anadolu.
Sull'imbarcazione di fortuna viaggiava il piccolo Alan Kurdi, di poco più di tre anni. Aveva lasciato il porto di Bodrum per raggiungere le coste greche. Il gommone non raggiunse mai la sua destinazione. Il corpo di Alan esanime venne rinvenuto sulla riva del mare il 2 settembre 2015, divenendo il simbolo della crisi umanitaria dei rifugiati siriani.
#AlanKurdi❤ #Syria #migrants Three Turkish smugglers who organized the crossing of the Aegean Sea in which the little Syrian refugee died in 2015 were sentenced to 125 years each in prison for 'human trafficking' and 'murder'. https://t.co/I3SAv9uwG3 pic.twitter.com/N51CJmlU8N
— History of Errors 🖤 🔙🔜 (@HistoryOfErrors) March 13, 2020
La morte di Alan Kurdi, testimoniata da una foto scattata dalla giornalista turca Nilüfer Demir, fece il giro del mondo, scatenando l'indignazione dell'opinione pubblica mondiale. L'episodio suscitò un acceso dibattito in Canada, durante le elezioni federali del 2015, in seguito alla notizia che la famiglia di Alan avesse deciso di intraprendere il viaggio, dopo il rifiuto del governo canadese di concedere l'asilo politico.