Il direttore generale dell'organizzazione mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha dichiarato ufficialmente lo stato di pandemia.
"Siamo profondamente preoccupati per i livelli allarmati di propagazione e gravità, come siamo preoccupati per la mancanza di reazione. Per questa ragione l’Oms ha valutato che Covid-19 può essere caratterizzata come una pandemia. Non abbiamo mai visto una pandemia di un coronavirus, questa è la prima. Ma non abbiamo mai visto nemmeno una pandemia che può, allo stesso tempo, essere controllata", ha detto Ghebreyesus, durante una conferenza a Ginevra.
"Pandemia non è un termine da usare alla leggera o senza accortezza. E' una parola che usata nel modo sbagliato può causare una paura irrazionale o una ingiustificata rassegnazione al fatto che la lotta sia terminata, il che porta a delle morti non necessarie", ha specificato.
"Molti paesi hanno dimostrato che questo virus può essere controllato o soppresso - prosegue - la sfida che si pone dinnanzi a molti paesi che in questo momento si trovano a sostenere un grande numero di contagiati e di trasmissioni del virus, non è se saranno in grado di adottare le stesse misure, ma se lo faranno".
Cosa cambia con la pandemia
"Descrivere la situazione come una pandemia non cambia la valutazione dell'OMS sulla minaccia rappresentata da questo coronavirus. Non cambia ciò che l'OMS sta facendo e non cambia ciò che i paesi dovrebbero fare ", ha specificato Ghebreyesus.
Media briefing on #COVID19 with @DrTedros. #coronavirus https://t.co/aPFXT3ex5y
— World Health Organization (WHO) (@WHO) March 11, 2020
La reazione dall'Italia
Sulla dichiarazione di pandemia si è espresso il professor Rezza, nel corso del giornaliero punto stampa della Protezione Civile:
"Che l'OMS dichiari la pandemia ci colpisce poco, per noi che abbiamo già avuto una larga diffusione. Quello che vuole sottolineare l'Organizzazione Mondiale della Sanità èche alcuni paesi non hanno fatto molto per contenere l'infezione. Lo stato di pandemia fa si che l'OMS inviti gli altri paesi a reagire ed intervenire in maniera ancora più restrittiva di quanto stanno facendo"
La situazione nel mondo
L'epidemia Covid-19 ha colpito 114 paesi, provocando oltre 118.000 casi di accertati e 4.291 decessi, secondo i dati confermati dall'Oms. I paesi maggiori focolai al mondo, oltre la Cina, sono Italia, Corea del Sud e Iran. In Europa i paesi più colpiti sono stati registrati in Spagna, Francia e Germania.
"Iran e italia sono adesso in prima linea nella lotta al coronavirus - ha aggiunto Mike Ryan, esperto dell'organizzazione mondiale della Salute - ma molto presto altri paesi si troveranno ad affrontare la stessa situazione".