Il governatore della Regione Lombardia, Attilio Fontana, chiede al governo una stretta sulle attività produttive, a integrazione del DPCM 8 marzo 2020. E lo fa con una lettera, pubblicata dall'agenzia AdnKronos, inviata al premier Conte e al ministro della Salute, Roberto Speranza.
La richiesta del governatore Fontana è quella di aumentare le misure di contenimento, permettendo la continuità solo dei servizi essenziali e di pubblica utilità, come i negozi di generi alimentare e di beni di prima necessità. Chiusura totale, invece, per bar, ristoranti, negozi al dettaglio, servizi mensa, fiere e mercati, centri commerciali.
La lettera arriva dopo una valutazione dell"’aumento esponenziale dei casi di contagio e il conseguente aggravio sul sistema sanitario", per cui "ritiene necessario procedere ad un inasprimento delle iniziative di contenimento già in essere avendo constatato la riduzione dei contagi nell’area del primo focolaio della Provincia di Lodi soggetta a misure restrittive dal 23 febbraio".
"Si propone, pertanto: chiusura di tutte le attività commerciali al dettaglio, ad eccezione di quelle relative ai servizi di pubblica utilità, ai servizi pubblici essenziali, alla vendita di beni di prima necessità e alle edicole; chiusura di tutti i centri commerciali, degli esercizi commerciali presenti al loro interno e dei reparti di vendita di beni non di prima necessità. Restano aperte le farmacie, le parafarmacie e i punti vendita di generi alimentari e di prima necessità. Sono chiusi i mercati sia su strada che al coperto e le medie e grandi strutture di vendita".
Chiusura anche per "bar, pub, ristoranti di ogni genere; chiusura delle attività artigianali di servizio (es. parrucchieri, estetisti, ecc..) ad eccezione dei servizi emergenziali e di urgenza; chiusura di tutti gli alberghi e di ogni altra attività destinata alla ricezione (es. ostelli, agriturismi, ecc..) ad eccezione di quelle individuate come necessarie ai fini dell’espletamento delle attività di servizio pubblico; sospensione di tutti i servizi mensa sia nelle strutture pubbliche che private; chiusura di tutti i servizi terziari e professionali, ad eccezione di quelli legati alla pubblica utilità e al corretto funzionamento dei settori richiamati nei punti precedenti".
Sospensione anche delle attività dei tribunali e di tutti gli adempimenti di ogni natura. "Si propone l’ulteriore sospensione, di conseguenza, dei termini processuali e degli adempimenti di natura amministrativa, assicurativa, ecc.. Ogni attività svolta con modalità di lavoro agile è consentita".
"È fatta salva l’individuazione da parte di Regione Lombardia delle attività di indifferibile necessità. Si comunica che per quanto riguarda le restanti attività produttive è già stato raggiunto un accordo con Confindustria Lombardia che provvederà a regolamentare l’eventuale sospensione o riduzione delle attività lavorative per le imprese. Si ritiene opportuno procedere alla variazione del servizio di trasporto pubblico in funzione delle attività che permarranno in essere. Sono in via di definizione - infine - ulteriori accordi con le associazioni di categoria per definire misure contenitive specifiche aggiuntive".