"Il Veneto si oppone alla creazione delle tre zone di isolamento previste dal decreto del presidente del Consiglio (Dpcm). Nelle controdeduzioni inviate al Governo, sulla base delle conclusioni scientifiche cui il comitato tecnico scientifico è giunto stanotte, ho chiesto lo stralcio del blocco deciso per le 3 province di Padova Treviso e Venezia", le parole usate da Zaia in un post su Facebook.
Per il governatore del Veneto, la misura prevista dal decreto non è razionale e "scientificamente sproporzionata", dato che i cluster di infezione sono circoscritti.
"A fronte di cluster circoscritti, e che non interessano in maniera diffusa la popolazione generale, non si comprende il razionale di una misura che appare scientificamente sproporzionata all'andamento epidemiologico."
Zaia ha annunciato di aver inviato ufficialmente una lettera al governo con le controdeduzioni sulla base di dati scientifici e dell'andamento epidemiologico del coronavirus nelle zone interessate, rilevando allo stesso tempo l'efficacia dell'azione del sistema sanitario regionale per contrastare la diffusione di Covid-19.
Zaia ha ribadito gli stessi concetti in un'intervista su Rtl 102.5 ripresa da Adnkronos, insistendo sull'uscita delle 3 province del Veneto dalla zona rossa.
"Ricordo che il Veneto ha 658 persone positive, molte delle quali asintomatiche, 47 persone in terapia intensiva, non abbiamo le caratteristiche per essere zona rossa. Non lo dico per un fatto di vanto ma perché i dati ci dicono che la provincia di Treviso ha un cluster tutto ospedaliero, cioè una signora, per altro deceduta, ha contagiato un reparto con degli ospedalieri che sono stati velocemente isolati. Molti sono asintomatici, passeranno la quarantena dei 15 giorni e finisce lì".