Prima delle trattative i presidenti hanno rilasciato alcune dichiarazioni alla stampa. Il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che la prima parte del vertice consisterà in un confronto faccia a faccia con il suo omologo turco Recep Tayyip Erdogan, poi al vertice si uniranno le delegazioni delle parti.
“Abbiamo sempre qualcosa di cui parlare, ma ora la situazione nella nota zona di Idlib si è inasprita talmente tanto che necessita, apparentemente, un nostro incontro diretto”, ha detto Putin.
Il presidente turco a sua volta ha espresso la certezza che le trattative aiuteranno a risolvere la situazione in Siria.
“Senza dubbio il nostro incontro di oggi correlato alle trattative su Idlib è di grande importanza. Infatti, ad Idlib, ora la situazione è tesa (...) Ritengo che le misure che saranno intraprese da oggi e le nostre decisioni sicuramente miglioreranno la situazione”, ha detto Erdogan.
Le ostilità al nord della Siria sono cresciute ancor di più dopo che lo scorso 27 febbraio i terroristi del gruppo Tahrir al-Sham hanno avviato un’offensiva di vasta scala contro le forze del governo siriano, che ha aperto il fuoco di risposta. Come riferito dal ministero della Difesa russo, il fuoco ha colpito anche i militari turchi che non si sarebbero dovuti trovare lì. In seguito, 36 militari turchi sono deceduti ed oltre 30 persone sono rimaste ferite.
Il presidente russo ha espresso le condoglianze per le vittime e ha affermato che nessuno sapeva della loro posizione.
"Vorrei ancora una volta esprimere le mie più sentite condoglianze in relazione alla morte dei soldati (turchi, ndr) in Siria. La morte delle persone è sempre una tragedia. Purtroppo, come avevo detto nel colloquio telefonico, neanche i militari siriani erano a conoscenza della loro posizione", ha detto Putin.