Immigrati clandestini truccati per assomigliare alle foto dei documenti falsi, albergatori compiacenti che li accoglievano presso le proprie strutture, nel loro passaggio dall'Albania a Svizzera e Gran Bretagna, loro destinazioni finali: una vera e propria organizzazione criminale, funzionante come un'agenzia di viaggi, per favorire gli spostamenti di persone entrate illegalmente in Italia, è quanto è emerso dalle indagini dei carabinieri di genova.
Sono quarantanove le persone indagate, otto le misure cautelari predisposte in carcere e 18 provvedimenti restrittivi di divieto di dimora. Per tutti l'accusa è quella di associazione a delinquere finalizzata all'immigrazione clandestina aggravata dalla transnazionalità.
A capo della banda due albanesi finiti in manette, Eduart Theodhori, 39 anni, e Azen Shehaj, 41. Arrestati anche Giuseppina Lanzo, genovese di 44 anni, Arjana Metaliaj, albanese di 38 anni, e altri due siciliani, Alessandro e Gaetano Girgenti, di 51 e 36 anni.
I clandestini si spostavano dall'Albania a Genova o a Palermo, dove venivano truccati per somigliare alle foto del documento identificativo e portati in auto oltre il confine. Erano due ex dipendenti della provincia sicilia ad occuparsi del travestimento: per il loro "lavoro" ricevevano uno stipendio di 4.000 euro.
I migranti invece dovevano pagare un "biglietto" di 12mila euro all'organizzazione, per poter usufruire di tutti i "servizi" di viaggio, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti della Dda. I carabinieri hanno accertato almeno 30 passaggi per un totale di 360mila euro.