"Non bastano i 3,6 miliardi di sforamento, né basta una operazione sicuramente positiva di flessibilità, serve un'operazione straordinaria e shock nel mondo dell'economia. Occorre agire in chiave straordinaria". Lo ha detto il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, intervistato da Radio 24.
Inoltre ha aggiunto che è necessario "attivare la domanda pubblica con investimenti su infrastrutture, aprire un fronte sulla questione credito per aiutare le imprese che avranno un calo di fatturato".
Due giorni fa il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, aveva annunciato uno scudo di 3,6 miliardi per far fronte all'emergenza coronavirus, destinante a tutto il territorio nazionale. Tra le misure di sostegno previste dal decreto, la sospensione di tasse, bollette e cartelle esattoriali nelle zone colpite da quarantena e un accordo con Abi per la sospensioni dei mutui.
#Coronavirus, gli interventi per la nostra economia. Ne parliamo con Vincenzo Boccia, presidente di @Confindustria.
— 24 Mattino (@24Mattino) March 3, 2020
Le interviste di @simonespetia e @MariaLatella. pic.twitter.com/7vUj5crEUI
La reazione dell'Europa
"Dall'Europa ci aspettiamo una grande piano straordinario, avremo un calo di domanda privata che va compensato con una domanda pubblica", ha rimarcato il presidente di Confindustria. Non bastano "i 3 miliardi di flessibilità" che ha promesso l'Ue, ma "abbiamo bisogno di uno shock positivo".
La critica di Salvini
Anche il leader leghista, ieri, durante una diretta facebook, aveva giudicato insufficienti le risorse stanziate dal governo. Dare 3,6 miliardi, aveva affermato Salvini, è come “dare l’aspirina a uno che ti viene in studio con la broncopolmonite. Ne servono almeno 50 di miliardi, stando all'associazione dei produttori".
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