Il Festival di Sanremo visto dallo Spazio

© Foto : Pixabay CC0Astronauta perso nello Spazio - immagine metaforica
Astronauta perso nello Spazio - immagine metaforica - Sputnik Italia
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Canzoni per la gran parte così, così, trovate sceniche dubbie, compensi stellari, l’unica vera star internazionale censurata per motivi geopolitici, e ascolti nonostante tutto alle stelle (anche se con il solito trucchetto dello share). Com’è il Festiva di Sanremo visto dallo Spazio profondo a milioni di chilometri di distanza?

Cosa vuoi fare una critica se vivi all’estero, non l’hai visto e neppure paghi il canone? Infatti qui arrivano solo dei flash, immagini, commenti, spezzoni. Come segnali radio intercettati nello Spazio profondo che cerchi di interpretare. Tremila chilometri di distanza che sembrano in realtà milioni. E ogni anno la tua navicella si allontana sempre di più mentre il segnale si fa sempre più debole, sempre più difficile capire cosa cerchino di comunicarti da casa. L’Italia, la madre Terra – quel puntino sempre più piccolo che si perde nello Spazio.

Lemmus lemmus - per gli amici ‘Lemming’ - Sputnik Italia
SANREMO e la folle corsa dei lemming
Anche l’anno scorso ci avevo provato. Avevo interpretato il fatto che la giuria ‘intellettuale’ avesse fatto vincere uno cui la giuria popolare aveva dato solo il 14% delle preferenze come la folle corsa dei lemming. Perché lo fanno, mi ero chiesto. Quest’anno apparentemente sembrava essere arrivata la risposta da sé. 52,4% degli ascolti alla prima serata. E’ un segnale radio, mi sono detto. Significa che la corsa dei lemming forse ha un senso, ho pensato in un primo momento. E’ vero che ogni anno si scatafasciano durante la migrazione e molti si perdono spiaccicandosi sulle rocce dalle rupi, però è anche vero che la volta dopo tornano più convinti e numerosi che mai. Poi però faccio analizzare i dati da HAL9000 e questi mi fa notare che con 4 ore e mezza di diretta è abbastanza normale riuscire a intercettare almeno la metà delle visualizzazioni durante l’intera serata (e nottata) nonché mi spiega che quello che conta è il numero reale degli spettatori, unico dato oggettivo, non lo share, che è un numero relativo. Ebbene, mi spiega HAL, il numero degli spettatori rispetto all’anno passato è diminuito di 2 milioni e mezzo! Sarà stato l’effetto lemming? Oppure semplicemente il fatto è che ogni anno c’è sempre meno gente che guarda la televisione e sempre più quelli che preferiscono il web? Quindi il segnale rimane scostante e poco chiaro, la domanda rimane: la gente si sta stancando delle polemiche, dei trucchetti, delle scelte politiche dietro ogni mossa, ogni spettacolo, ogni verbo? Oppure tutto sommato continua ad andargli bene così? Non lo so, dati insufficienti, non riesco a capire.

Passiamo alle polemiche. Anche su questo mi sono arrivati dei segnali. Lo spettrometro ad infrarossi indica polemiche a non finire per presunte frasi sessiste del conduttore Amadeus (non rilevabili ad occhio nudo), compensi esagerati per le varie comparsate (ovviamente) e una litigata da prime donne tra Fiorello e Tiziano Ferro gonfiata probabilmente ad arte e comunque irrilevante. L’esibizione di Achille Lauro (non la nave, non l’armatore, né l’eroe decorato, ma il rapper) pare invece non abbia destato polemiche ma anzi ammirazione. La Repubblica lo ha paragonato prima a San Francesco, poi a Ziggy Stardust, il David Bowie degli anni ’70. Altri ancora pare lo stiano paragonando al primo Renato Zero o addirittura Freddie Mercury. Ma a nessuno sembra di stare un attimino esagerando, viene da chiedersi da quassù? Non ho intenzione di fare commenti bacchettoni su voce, stile, tutina, tatuaggi, testo e dizione, vorrei però far notare che ricordo benissimo quando nel 1983 Vasco Rossi si presentò in giubbetto, felpa e mocassini per cantare ‘Vita spericolata’, arrivare ultimo e venire massacrato dalla critica. Ma chi è sto mezzo alcolizzato, si diceva al tempo. “...e poi ci troveremo come le star, a bere del whisky al Roxy bar... o forse non ci troveremo mai, ognuno a rincorrere i suoi guai....” sembra preso da un romanzo di Hemingway riletto oggi, una prosa che racconta un’intera generazione che avrebbe voluto almeno provare a uscire dagli schemi, pur alla fine magari senza riuscirci. Eppure quello allora sembrava troppo. La generazione precedente alla mia potrà magari raccontarvi di quando Celentano si presentò a cantare ‘24mila baci’ girato di schiena e tutti i giornali scrissero che si trattasse di una grave mancanza di rispetto per il pubblico. Oggi arriva questo ragazzo vestito solo di glitter e tatuaggi cantando ‘Me ne frego’ riferendosi ad un “amore che è panna montata al veleno” e tutti quanti ci vedono San Francesco. Che segnale è? Come faccio a capirlo da qui? Ehi, c’è qualcuno?

Roger Waters performs during a live concert in Assago, near Milan, Italy - Sputnik Italia
La ‘militarizzazione’ dell’industria culturale
Ma sopratutto, ditemi, ammesso che anche voi riusciate a ricevere il mio segnale e a vostra volta decifrarlo – cos’è questa storia di Roger Waters che gira un videomessaggio in esclusiva per la RAI per introdurre Rula, prima annunciato in pompa magna e poi sparito? Come lo devo interpretare? La nomenclatura RAI, quella in prima fila all’Ariston, fa sapere che “abbiamo pensato che il preludio di Roger Waters fosse uno start ritardante al monologo di Rula”. Cosa? Uno degli Dei dell’Olimpo del rock tagliato perché ‘ritardante’ di pochi secondi nel contesto di uno spettacolo pallosissimo di quattro ore e mezza? Il rilevatore di antimateria dice che c’è una probabilità prossima al 100% che ci stiano prendendo per i quark. Non è che siccome Rula è di origini palestinesi, che gira tanto questa cosa dell’accordo del secolo che invece puzza tanto di ‘fregatura del secolo’ e che Roger si sa è antisionista, (non antisemita come scrivono per giustificare la RAI) magari il contenuto del videomessaggio non fosse, diciamo, proprio del tutto in linea con l’indirizzo geopolitico prestabilito per la nostra colonia umana sul pianeta? E questa storia di Foa che ci scrive un libro (anzi due) dal titolo “Gli stregoni della notizia” illudendoci a tutti che finalmente stesse iniziando a tirare un’aria nuova nel mondo dell’informazione, posto poi una volta divenuto Presidente della RAI rivelarsi censore addirittura peggiore dei predecessori, ditemi, come va letta da qui?

Non lo so, il tempo passa, la navicella si allontana, vedo tutto sempre più piccolo, sempre più lontano, HAL, almeno tu... HAL mi ricevi? HAL, apri la saracinesca esterna. Pronto HAL, mi ricevi? HAL, la saracinesca... HAL!!!

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