Cosa vuoi fare una critica se vivi all’estero, non l’hai visto e neppure paghi il canone? Infatti qui arrivano solo dei flash, immagini, commenti, spezzoni. Come segnali radio intercettati nello Spazio profondo che cerchi di interpretare. Tremila chilometri di distanza che sembrano in realtà milioni. E ogni anno la tua navicella si allontana sempre di più mentre il segnale si fa sempre più debole, sempre più difficile capire cosa cerchino di comunicarti da casa. L’Italia, la madre Terra – quel puntino sempre più piccolo che si perde nello Spazio.
Passiamo alle polemiche. Anche su questo mi sono arrivati dei segnali. Lo spettrometro ad infrarossi indica polemiche a non finire per presunte frasi sessiste del conduttore Amadeus (non rilevabili ad occhio nudo), compensi esagerati per le varie comparsate (ovviamente) e una litigata da prime donne tra Fiorello e Tiziano Ferro gonfiata probabilmente ad arte e comunque irrilevante. L’esibizione di Achille Lauro (non la nave, non l’armatore, né l’eroe decorato, ma il rapper) pare invece non abbia destato polemiche ma anzi ammirazione. La Repubblica lo ha paragonato prima a San Francesco, poi a Ziggy Stardust, il David Bowie degli anni ’70. Altri ancora pare lo stiano paragonando al primo Renato Zero o addirittura Freddie Mercury. Ma a nessuno sembra di stare un attimino esagerando, viene da chiedersi da quassù? Non ho intenzione di fare commenti bacchettoni su voce, stile, tutina, tatuaggi, testo e dizione, vorrei però far notare che ricordo benissimo quando nel 1983 Vasco Rossi si presentò in giubbetto, felpa e mocassini per cantare ‘Vita spericolata’, arrivare ultimo e venire massacrato dalla critica. Ma chi è sto mezzo alcolizzato, si diceva al tempo. “...e poi ci troveremo come le star, a bere del whisky al Roxy bar... o forse non ci troveremo mai, ognuno a rincorrere i suoi guai....” sembra preso da un romanzo di Hemingway riletto oggi, una prosa che racconta un’intera generazione che avrebbe voluto almeno provare a uscire dagli schemi, pur alla fine magari senza riuscirci. Eppure quello allora sembrava troppo. La generazione precedente alla mia potrà magari raccontarvi di quando Celentano si presentò a cantare ‘24mila baci’ girato di schiena e tutti i giornali scrissero che si trattasse di una grave mancanza di rispetto per il pubblico. Oggi arriva questo ragazzo vestito solo di glitter e tatuaggi cantando ‘Me ne frego’ riferendosi ad un “amore che è panna montata al veleno” e tutti quanti ci vedono San Francesco. Che segnale è? Come faccio a capirlo da qui? Ehi, c’è qualcuno?
Non lo so, il tempo passa, la navicella si allontana, vedo tutto sempre più piccolo, sempre più lontano, HAL, almeno tu... HAL mi ricevi? HAL, apri la saracinesca esterna. Pronto HAL, mi ricevi? HAL, la saracinesca... HAL!!!