Un blitz per narcotraffico è scattato all’alba di oggi tra Lazio e Campania ed ha portato all’arresto di 24 persone, per giunta con l’aggravante dell’art. 416 bis per alcuni di loro. Ciò che però ha lasciato esterrefatti gli inquirenti è il fatto che 6 nuclei familiari coinvolti nella retata erano percettori del reddito di cittadinanza.
Tra i narcotrafficanti “bisognosi” del reddito di cittadinanza vi era anche Ciro Capasso, uomo ritenuto appartenente al clan degli scissionisti di Secondigliano, riporta Il Mattino.
I Carabinieri hanno subito segnalato all’INPS l’indebita percezione del reddito di cittadinanza da parte dei criminali. Resta, riflette il quotidiano Il Mattino, lo stupore per una scoperta fortuita e che si deve solo allo straordinario lavoro degli investigatori che indagavano sul narcotraffico e non certo sugli indebiti percettori del reddito di cittadinanza.
I controlli
Chi ha precedenti penali non può ottenere il reddito di cittadinanza, è questa una delle regole imposte dal legislatore ai percettori della misura anti povertà. Ma basta fare una dichiarazione mendace per ottenerlo comunque. Questo ennesimo caso dimostra che i controlli da parte dell’ente che rilascia le card, l’INPS, non sono poi così stringenti come dovrebbero e nessuno verifica se i richiedenti hanno precedenti penali.
Gli ndranghetisti con la card delle Poste Italiane in tasca
In Calabria la Guardia di Finanza scoprì ben 237 casi di beneficiari della card emessa da Poste Italiane che non avrebbero potuto ricevere il reddito di cittadinanza.
Tra i percettori anche persone di famiglie di ‘ndrangheta che erano state arrestate o erano sotto processo.
Quanto è costato il reddito di cittadinanza devoluto ai furbi?
Secondo i dati più recenti allo Stato italiano il reddito di cittadinanza devoluto ai furbi è già costato 870mila euro e difficilmente sarà possibile recuperare la somma.