La polizia australiana ha aperto dei fascicoli d'inchiesta su più di 180 persone, accusate di aver causato alcuni degli incendi che stanno devastando il Paese in questi ultimi mesi. A riportarlo è il Sydney Morning Herald, citando fonti di polizia.
Alcune di queste persone sarebbero ritenute direttamente responsabili di aver appiccato degli incendi dolosi, mentre altre rischiano severe multe per non aver rispettato i divieti relativi all'accensione dei fuochi.
Tra gli indagati ci sarebbe anche un volontario del servizio di protezione anti-incendi (RFS) dell'età di 19 anni, il quale a novembre sarebbe stato visto dagli inquirenti a bordo del suo pickup nei pressi del fiume Bega, dove poco dopo è scoppiato un rogo.
Il giovane, sospettato di aver appiccato almeno sette incendi, è stato immediatamente allontanato dai vertici dell'organizzazione, che ha ribadito il proprio approccio di tolleranza zero verso i piromani.
"I nostri membri sono giustamente infuriati per il fatto che le azioni di un singolo possano gettare delle ombre sulla reputazione e sul lavoro di molti altri", ha dichiarato Shane Fitzsimmons di RFS.
Gli incendi in Australia
Dallo scorso mese di settembre, l'Australia si trova a fronteggiare dei poderosi roghi boschivi, che in totale hanno bruciato una quantità di territorio pari a circa 7 milioni di chilometri quadrati, causando la morte di centinaia di migliaia di animali, tra cui anche esemplari di razze endemiche a rischio estinzione quali koala e canguri.
Nei giorni scorsi, con l'aggravarsi della situazione, il governo di Melbourne ha disposto il dislocamento di oltre tremila militari che sono stati incaricati di supportare i vigili del fuoco e i corpi volontari per estinguere le fiamme.