Sondaggio Regionali Emilia Romagna. Il nuovo test per gli equilibri politici nazionali

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Sondaggio sul voto regionale in Emilia Romagna. Chi vincerà? Bonaccini o Borgonzoni? La perfetta parità, il 'partito del non voto' e l'incognita delle sardine bolognesi.

Il 26 gennaio 2020 in Emilia Romagna e in Calabria si svolgeranno le elezioni regionali per rieleggere i rispettivi presidenti. Ma è l’Emilia Romagna e il suo valore storico e anche simbolico per la sinistra a catalizzare la maggiore attenzione.

Cosa ne sarà del Partito Democratico senza Matteo Renzi e senza l’alleanza regionale con il M5s? Il centrosinistra riuscirà a tenere almeno questa regione o sarà disfatta storica come in Umbria?

Il Corriere della Sera ha commissionato un sondaggio per verificare la situazione nella regione, per sondare il terreno e comprendere quali potrebbero essere le reali intenzioni di voto degli emiliani e dei romagnoli.

Il 73% ha espresso un voto favorevole nei confronti dell’amministrazione regionale uscente, contro il 22% che si dice insoddisfatto, riporta il quotidiano nazionale. Tuttavia il problema principale è l’astensionismo, alle scorse elezioni regionali solo il 37,7% degli aventi diritto si recò alle urne per esercitare il diritto di voto. Un astensionismo sintomo di un malessere collettivo profondo.

I sondaggi di gradimento su Bonaccini e Borgonzoni

Stefano Bonaccini è il presidente uscente dell’Emilia Romagna e candidato del centrosinistra, mentre Lucia Borgonzoni è la candidata del centrodestra diretta espressione della Lega nord di Matteo Salvini.

Secondo i dati raccolti dal sondaggio del Corriere della Sera, la notorietà di Bonaccini è dell’82%, con un gradimento personale del 55%, mentre la notorietà della Borgonzoni è al 71% e il gradimento del 32%.

L’astensionismo vincerà ancora

Tuttavia l’astensionismo, il ‘partito del non voto’, vincerà ancora e rappresenterà il 47,2% della popolazione dell’Emilia Romagna che ha diritto di voto. Quasi la metà non andrà a votare quindi.

L’astensionismo, come sempre, influenzerà l’esito elettorale.

L’effetto Movimento delle sardine

In Emilia Romagna l’effetto Movimento delle sardine non è da sottovalutare, dal momento che proprio a Bologna è partita la reazione di un centrosinistra che non si riconosce negli attuali partiti politici, ma che ha voglia di esprimersi.

Le sardine potrebbero quindi aver generato un effetto benefico quanto meno sul desiderio da parte dei singoli di riavvicinarsi al voto.

Chi vincerà le elezioni in Emilia Romagna?

Secondo i dati forniti dal Corriere, al momento Bonaccini vince con il 44,2% dei consensi, contro il 42,1% della Borgonzoni. Se dovesse confermarsi tale il voto elettorale reale, governare la Regione Emilia Romagna nei prossimi 5 anni non sarà per nulla semplice, mancando di fatto a entrambi gli schieramenti una maggioranza forte.

L’ago della bilancia, in questo caso, lo farà il M5s che con il modesto 8,4% del suo candidato, potrebbe appoggiare o Bonaccini confermando l’alleanza nazionale giallorossa o appoggiare il centrodestra come nel primo governo Conte e andare in aperto dissenso con la linea nazionale del M5s.

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