Trump: “Abbiamo il petrolio siriano e ci facciamo quello che ci pare”

© REUTERS / Siphiwe SibekoPresidente degli Stati Uniti Donald Trump
Presidente degli Stati Uniti Donald Trump - Sputnik Italia
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In occasione del Summit NATO di Londra, il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump in conferenza stampa si è lasciato sfuggire un’affermazione tanto chiara quando, paradossalmente, al tempo stesso ambigua.

Parlando della situazione in Siria in risposta alla domanda di un giornalista, il Presidente americano ha spiegato che le uniche truppe americane rimaste nel Paese sono quelle che controllano il petrolio nel nord-est e siccome sarebbe stato grazie agli Stati Uniti se quei giacimenti sono stati tolti dalle mani dei terroristi ora quelle riserve sarebbero di giusto diritto sotto il controllo americano.

Ad un certo punto Trump ha detto letteralmente: “Abbiamo il controllo totale sul petrolio e, francamente, abbiamo il supporto da tante parti e gli unici soldati che abbiamo, essenzialmente, in quella zona, sono i soldati che controllano il petrolio. Quindi abbiamo il petrolio, e possiamo farci quello che vogliamo”.

​Questa affermazione, registrata ieri, già oggi sta iniziando a suscitare polemiche non sono tra gli osservatori esteri ma tra gli stessi analisti americani.

Se infatti da una parte il Pentagono ha affermato di essere impegnato a inviare ulteriori forze militari nella Siria orientale per "rafforzare" il controllo dei giacimenti petroliferi e impedire a questi di "ricadere nelle mani dell'ISIS o di altri attori destabilizzanti", cultori del diritto, che pure in america esistono, come Stephen Vladeck, professore di diritto della sicurezza nazionale presso l'Università del Texas ad Austin, affermano che non esistano argomentazioni legali alcune che l’Amministrazione Trump possa avanzare per poter rivendicare il petrolio siriano.

Lo stesso Segretario di Stato Rex Tillerson aveva esaminato la questione se gli Stati Uniti potessero guadagnare denaro dalle aree ricche di petrolio della Siria ed aveva concluso, secondo quanto poi riferito da Brett McGurk, ex inviato speciale di Trump nella coalizione Alleata per sconfiggere lo Stato islamico, che non ci sarebbe stato alcun modo pratico per farlo. Per lo meno alcun modo pratico e che fosse anche legale.

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