L'ammontare delle perdite economiche causate dalle manifestazioni scoppiate nell'Iraq ha raggiunto i 6 miliardi di dollari, ha riferito il portavoce del comandante in capo all’esercito iracheno.
“La somma dei danni causati dalle manifestazioni ha raggiunto i 6 miliardi di dollari”, cita le parole del generale il canale televisivo Al Hadath. Khalaf ha esortato coloro chi partecipano nelle manifestazioni, che al momento sono in corso a Bagdad ed in alcune province nella parte centrale ed anche meridionale del Paese, a rinunciare a violenza e attacchi agli stabilimenti industriali, in particolare quelli occupati nel settore petrolifero.
"L'esercito non permetterà di attaccare gli uffici di compagnie petrolifere straniere", ha sottolineato il generale.
Khalaf anche affermato che è inaccettabile "bloccare ponti e strade che consentono agli iracheni di avere una vita normale", richiedendo ai manifestanti di non avvicinarsi alle strutture militari.
Il rappresentante del comandante dell'esercito iracheno ha confermato il diritto dei cittadini a manifestazioni pacifiche e ha affermato che i militari "hanno ricevuto l'ordine di non sparare in caso di contatto con i manifestanti".
Le proteste in Iraq
Ad inizio ottobre in Iraq hanno avuto inizio delle proteste anti-governative che, nel giro di un mese, hanno causto oltre 100 morti e 5500 feriti secondo i dati forniti dall'Alta Commissione ONU per i diritti umani dell'Iraq.
Alcuni giorni fa almeno 13 manifestanti sono rimasti uccisi e altri 850 hanno riportato ferite di diversa entità a seguito di scontri con le forze di polizia nella città santa di Karbala.