Sono sbarcati nel porto di Taranto come annunciato nei giorni scorsi gli 88 migranti che da oltre una settimana si trovavano a bordo della nave Alan Kurdi della Ong Sea-eye, in attesa gli venisse comunicato un porto sicuro dove attraccare.
A bordo della nave da recupero e soccorso migranti, vi erano anche 9 minori non accompagnati che resteranno in Italia. La Germania ha promesso di accogliere 60 migranti insieme alla identica promessa fatta anche dalla Francia, mentre il Portogallo ne accetterà cinque e l’Irlanda due. L’Italia accoglierà i restanti 21 migranti scesi questa mattina dalla Alan Kurdi nel porto di Taranto.
Le operazioni di sbarco sono state coordinate dalla prefettura di Taranto e hanno coinvolto il Comune della città ionica, l’Asl locale, le forze di polizia, la Marina militare e l’Autorità marittima e portuale, la Guardia costiera, il 118 e i volontari della Croce rossa italiana.
Per il porto di Taranto questo rappresenta il secondo sbarco di migranti dell’anno, dopo quello del 16 ottobre quando sbarcarono 176 migranti che si trovavano a bordo della Ocean Viking.
La polemica della Ong Sea-eye
Sea-eye, la Ong tedesca proprietaria della nave da soccorso Alan Kurdi, aveva annunciato con un tweet in tedesco che la sua nave sarebbe attraccata a Taranto, ma lo ha fatto lamentando il fatto che la Sicilia era più vicina e che invece hanno dovuto compiere un viaggio di 36 ore di navigazione verso il porto indicato di Taranto.
❗️BREAKING
— sea-eye (@seaeyeorg) November 1, 2019
Die #AlanKurdi hat einen sicheren Hafen.
Auch wenn Sizilien in Sichtweite ist, wird das Schiff noch einmal 36 Stunden nach Tarent unterwegs sein.
Wir sind unfassbar erleichtert, die verbliebenen 88 erschöpften Geretteten bald an Land bringen zu können. pic.twitter.com/UmhA7vQq8B
Video tensioni tra equipaggio Alan Kurdi e 'militari' libici
Durante l'ultima fase di recupero dei dispersi in mare, l'equipaggio della Alan Kurdi ha vissuto momenti drammatici lungo le coste libiche, dove degli uomini non meglio identificati a bordo di motoscafi dotati di mitragliatrici da guerra, li hanno minacciati di morte se non fossero immediatamente andati via.
Il video di quei momenti è disponibile qui sotto.