Nuovo capitolo per la vicenda Brexit che, seppur indirettamente, potrebbe influenzare l'abbandono (o non uscita?) dell'UE da parte del Regno Unito.
Nella tarda serata di ieri la Camera dei Comuni ha infatti ratificato una mozione per l'indizione di nuove elezioni politiche il 12 dicembre prossimo, in pratica tra poco più di un mese.
Si è trattato di un voto quasi all'unanimità, con 438 Lord che hanno dato il proprio assenso a chiamare ancora una volta gli elettori alle urne, mentre contro si sono espressi solo in 20.
Sebbene formalmente manchi ancora l'approvazione della Camera dei Lord, il countdown per l'attuale è già iniziato e la data di scioglimento del Parlamento è già stata fissata preliminarmente a mercoledì prossimo, 6 novembre.
Decisivo il voto dei laburisti
Negli ultimi mesi Boris Johnson aveva più e più volte minacciato, e anche richiesto, che in caso di rinvio della Brexit oltre la data del 31 ottobre si tenessero nuove elezioni politiche, così da poter assicurare un governo capace di portare a termine il processo di separazione tra Londra e Bruxelles.
Nonostante in precedenza il Partito Laburista di Jeremy Corbyn si sia sempre opposto a tale eventualità, ieri, con un post pubblicato su Twitter, è stato lo stesso leader laburista a dare il là alla mozione per le nuove elezioni, esponendosi in prima persona e dicendosi pronto a votare a favore per dare al Paese un esecutivo in grado di gestire la situazione.
"Il no deal ora non è più sul tavolo pertanto stasera il Partito Laburista voterà a favore di nuove elezioni generali", ha scritto Corbyn.
No Deal is now off the table so tonight Labour will back a General Election.
— Jeremy Corbyn (@jeremycorbyn) 29 октября 2019 г.
We're launching the most ambitious and radical campaign for real change our country has ever seen.
This is a once in a generation chance to build a country for the many, not the few.
It's time.
Quale futuro per Brexit?
Il Regno Unito continua a vivere una situazione di caos politico, dopo che nel 2016 la maggioranza dei cittadini britannici si è espressa a favore nel referendum per la Brexit, con il 52% degli aventi diritto che ha votato per l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea.
Qualche settimana fa il primo ministro Boris Johnson ha annunciato di aver finalmente trovato un accordo con Bruxelles, che tuttavia non è stato approvato dal Parlamento, imponendo al capo del governo di chiedere un nuovo rinvio alle autorità europee fino al 31 gennaio.