Si chiama Josuè Maureria, studente di Medicina all'Università Cattolica, uno dei più prestigiosi atenei di Santiago. Ha denunciato di essere stato vittima di maltrattamenti, vessazioni e torture durante la detenzione, avvenuta nella notte tra il 21 e il 22 ottobre. Inoltre, per via del suo orientamento sessuale, sarebbe stato costretto a spogliarsi e poi abusato dai carabinieri, con un manganello di ordinanza. I fatti denunciati sono avvenuti presso una caserma dei Carabinieri, nel comune santiaghino di Pedro Aguirre Cerda.
L'Istituto Nazionale dei Diritti Umani del Cile ha presentato un'azione legale per tortura con abuso sessuale, con l'aggravante della discriminazione, per via dell'orientamento sessuale della vittima. Il crimine di tortura sessuale è uno delle forme più gravi di violazione dei diritti umani, all'interno delle norme e dei principi dell'ordinamento cileno.
Arrestato mentre prestava soccorso
Secondo quanto verificato dall'INDH, il giovane è stato fermato dai carabinieri in orario di il coprifuoco, mentre prestava soccorso all'interno di un supermercato saccheggiato. Durante l'arresto è stato picchiato in maniera violenta, sia con pugni e calci che con manganellate.
"Pensavo che mi avrebbero ucciso - racconta il Josué in una intervista a una TV cilena - pensavo che mi avrebbero ucciso perché mi hanno colpito ripetutamente alla testa, sino a perdere la conoscenza".
In seguito a ciò è stato condotto in un centro medico, per constatare le lesioni, e poi portato in caserma. Qui, spiega Josué, è stato costretto con la violenza a rivelare il suo orientamento sessuale. "Alla presenza di altri dieci carabinieri, hanno ripreso a picchiarmi. Mi dicevano "confessa!" e continuavano a colpire in testa, finché non ho urlato: "sì, sono omosessuale". Mi hanno obbligato a gridare questo". Poi la terribile violenza sessuale.
"In quel momento ho chiuso gli occhi, per cui non posso dire chi è stato. Chiudo gli occhi, inizio a piangere e penso che lì la mia vita sarebbe finita. Che non avrebbero smesso finché non sarei morto dissanguato".
L'INDH è venuto a conoscenza del caso mentre il giovane si trovava detenuto nel modulo 4 della prigione di Santiago. Era finito in cella con una misura cautelare per l'accusa di aver rubato 5 spugne e 10 strofinacci da cucina.
— liliana ramos (@liliana37200216) October 27, 2019
Anche l'Università Cattolica, tra le più prestigiose istituzioni della capitale, ha espresso preoccupazione sulle gravissime violazioni dei diritti fondamentali dello studente, con una nota firmata dal rettore, Ignacio Sanchez, e dal decano della Facoltà di Medicina, Felipe Heusser.
"Esprimiamo la nostra più profonda preoccupazione e condanna la violenza ingiustificata sofferta dal nostro studente Josué, e allo stesso tempo condanniamo energicamente le azioni di abuso e tortura che costituiscono una gravissima violazione dei diritti fondamentali", recita il comunicato.
🔴 Ante la grave situación que afectó al estudiante Josué Maureira, quien denunció haber sido torturado y abusado sexualmente tras ser detenido, condenamos enérgicamente las acciones que da cuenta. Acá la declaración completa de nuestro #RectorUC y el Decano de @FacMedicinaUC 👇 pic.twitter.com/HOIJOSOjPI
— Universidad Católica (@ucatolica) October 27, 2019
Cos'è l'INDH?
L'Istituto Nazionale dei Diritti Umani è una istituzione autonoma di diritto pubblico, istituita con una legge del 2009, creata con la finalità di promuovere e proteggere i diritti umani. L'attuale presidente, Sergio Micco, ha ricevuto l'incarico nel 2019.
Il ruolo dell'INDH ha avuto un ruolo centrale a partire dal 19 ottobre, giorno in cui il presidente Sebastian Piñera ha decretato lo stato d'emergenza e le autorità militari hanno imposto il coprifuoco (tolto soltanto ieri). In questi giorni di disordini e violenza, l'istituto ha denunciato i casi di abusi, di torture, maltrattamenti e sevizie anche di natura sessuale.
I suoi compiti prevedono la visita dei centri di salute, per rendicontare le vittime di scontri e abusi, in carceri, commissariati e luoghi in cui si sospetta la perpetrazione di torture. Intraprende azioni legali e sollecita le richieste di "amparo", la protezione umanitaria speciale per le vittime di persecuzione politica, prevista dall'ordinamento giuridico cileno.
Secondo i dati ufficiali dell'INDH, a causa delle proteste ci sono più di 1000 persone ferite, di cui la metà presenta ferite da arma da tiro, per lo più provocate da pallini da caccia. Ci sono anche 125 casi di lesioni oculari, di cui 4 gravi, provocate dal gas lacrimogeno. Sono 3163 le persone detenute durante le proteste e intervistate dai funzionari dell'Istituto, distribuite tra 93 commissariati. Di questi 343 sono bambini o adolescenti.
Sono 80 le azioni giudiziali intraprese per violazioni dei diritti umani, di cui 5 per omicidio causato dalle forze armate, 15 per abuso o violenza sessuale. Tra questi ultimi anche un minore costretto a denudarsi.
El INDH ha visitado 48 centros de salud constatando el estado de 1051 personas heridas. Revisa el detalle aquí 👇 pic.twitter.com/kaRDnfjklI
— INDH Chile (@inddhh) October 26, 2019
⭕ [Última actualización] Cifras recopiladas directamente por el INDH en observaciones a manifestaciones, comisarías y hospitales desde el 17 de octubre hasta hoy a las 22.00hrs. pic.twitter.com/L4ZqxPQ3NW
— INDH Chile (@inddhh) October 26, 2019