Dopo essersi esposto sul tema in prima persona nei giorni scorsi, il Ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio ha oggi confermato che presto l'Italia varerà un decreto ministeriale che bloccherà "l'export di armamenti verso la Turchia per tutto quello che riguarda il futuro dei prossimi contratti e dei prossimi impegni".
Di Maio ha spiegato che il decreto sarà firmato da lui stesso "come ministro degli Esteri", e che non sarà necessaria la discussione parlamentare perché "per le nostre regole si tratta di un decreto ministeriale, come quello che abbiamo firmato sui rimpatri" lo scorso 4 ottobre.
Il Consiglio Affari Esteri UE
Oggi in Lussemburgo si teneva il summit del Consiglio Affari Esteri dell'Unione Europea, presieduto da Federica Mogherini.
Al centro delle discussioni c'è stata l'escalation bellica in Siria, legata all'invasione da parte della Turchia del territorio di Damasco per sgombrare la zona nordorientale dalla presenza delle milizie curde.
"L'UE condanna l'azione militare della Turchia che mina seriamente la stabilità e la sicurezza di tutta la regione", si legge nelle conclusioni della riunione del Consiglio, dove viene precisato che gli stati dell'Unione si impegnano a tenere "posizioni nazionali forti rispetto alla politica di export delle armi", chiedendo anche un "incontro ministeriale della Coalizione internazionale contro lo Stato Islamico".
L'embargo degli altri Paesi UE
L'embargo di armi e strumentazione bellica annunciato da Di Maio segue quello già messo in atto da altri Paesi europei, tra cui anche la Francia e la Germania.
Il primo Paese membro UE a chiedere di emettere un blocco delle forniture di armi alla Turchia è stata la Svezia, sebbene il ministro degli Esteri di Stoccolma abbia recentemente fatto notare come in Europa non ci sia unanimità sull'attuazione di tali misure.
A breve giro di posta anche la Norvegia, i Paesi Bassi, la Germania e la Francia hanno confermato la loro intenzione di interrompere il rilascio di licenze di esportazione di materiale bellico verso la Turchia.