Roma, Roma, Roma, core de 'sta città, canta Antonello Venditti. E dev'essere stata proprio da infarto la reazione delle due turiste giapponesi che il 4 settembre scorso si sono viste recapitare un conto da 429 euro e 80 centesimi per un pranzo.
Il fatto è accaduto nel cuore della Capitale, in via Banco di Santo Spirito, nel ristorante "Antico Caffè di Marte", a due passi da Castel Sant'Angelo.
Un panorama da sogno, capace di regalare emozioni indimenticabili, non c'è che dire. Non fosse per il piccolo dettaglio che le due malcapitate, per la somma di cui sopra, avevano consumato solamente due piatti di spaghetti al cartoccio e una bottiglia d'acqua.
Lo scontrino fiscale è stato postato su Facebook e da allora la faccenda è diventata un vero e proprio caso social.
Una 'mancetta' da 80 euro
Ma a lasciare davvero senza fiato, è un piccolo dettaglio che emerge già ad un primo, rapido sguardo dello scontrino. L'importo del pasto, infatti, è di 'soli' 349,80 euro, ai quali si aggiunge la 'modica cifra' di 80 euro di mancia, per un totale di 429,80 euro.

La replica del ristoratore: "Il nostro menù è chiaro"
Il ristorante, nella persona del titolare Giacomo Jin, ha provato a fare chiarezza sulla questione, giustificandosi:
"Il nostro menù è chiaro tutto è scritto nel dettaglio, basta guardare i prezzi: massimo 16 euro per uno spaghetto allo scoglio. Per pagare quella cifra le ragazze non avranno preso solo gli spaghetti, ma anche pesce. D’altronde, da noi il pesce è fresco: il cliente lo sceglie al bancone, noi lo pesiamo e lo cuciniamo", ha raccontato Jin al Messaggero.
Anche per quanto riguarda la mancia, poi, i camerieri del locale provano a dare la loro versione:
"Per noi non è obbligatoria. Al momento di pagare chiediamo al cliente se vuole dare la mancia, e può scegliere tra il 10 e il 20 per cento dell’importo, tutto liberamente".
Un fatto assai bizzarro, considerando che, anche qui, i conti non quadrano, dal momento che il 20 per cento di 349 euro ammonta a 60 euro e non a 80.
La reazione indignata della gente
Monta l'indignazione da parte dei cittadini romani e degli italiani più in generale. Sulle varie reti social, Twitter in primis, sono fioccati i post relativi alla storia delle due turiste giapponesi.
"Una vergogna, occorre verificare se vi è stata una truffa", scrive un utente.
Una vergogna occorre verificare se vi è stata una truffa. Scappare da questo ristorante. Roma scontrino da 430 euro alle turiste giapponesi per due piatti di spaghetti https://t.co/Qmfw9mmVMz @ilmessaggeroit
— Giovanni pastore (@Giovann78541021) September 27, 2019
Altri si lamentano invece del mancato intervento delle autorità competenti.
Ma i controlli che un tempo faceva la polizia amministrativa del Comune di Roma che fino hanno fatto??
— franz (@franz999999999) September 27, 2019
Sindaco Raggi perché non interviene?
Roma, maxi scontrino al centro storico, 429 euro per due spaghetti: "Turiste giapponesi truffate" https://t.co/4SbIoDkTIa via @fanpage
"Stangate romane, scrive un altro utente, riprendendo il titolo del Messaggero, chiedendosi "perché nessuno fa nulla per evitare questi danni di immagine al Paese", facendo anche riferimento al celebre film in cui Totò e Peppino provano a vendere la Fontana di Trevi.
siamo ancora a Totò e Peppino che vendono la fontana di trevi . Ma perché nessuno fa nulla per evitare questi danni di immagine al paese Stangate romane, scontrino da 430 euro per due spaghetti https://t.co/JK5WnJPWoK @ilmessaggeroit
— GioAm (@GioAm1) September 27, 2019
L'ennesimo caso di cattiva pubblicità per Roma
"Episodi simili causano un danno di immagine alla città di Roma", commentano da Federagit - Guide Turistiche di Roma, che poi aggiungono "desideriamo una città più accogliente e chiediamo che le forze dell’ordine controllino se c’è stato un abuso nei confronti delle due giovani giapponesi".
I precedenti 'celebri', d'altro canto, non mancano a Roma negli ultimi tempi. Come la vicenda degli spaghetti d’oro, pagati 695 euro al ristorante "Il Passetto", vicino a piazza Navona, o gli 81 euro per due hamburger e due caffè consumati in un locale in zona San Pietro.