La petroliera Stena Impero lascia oggi il porto iraniano di Bandar Abbas, dove è stata ferma per oltre due mesi tra lo scontro diplomatico tra Iran e Regno Unito.
Secondo il servizio di localizzazione delle petroliere TankerTrackers, le immagini satellitari sembravano dimostrare che la Stena Impero non è più ancorata al porto.
Le autorità iraniane devono ancora confermare l'autenticità dei rapporti.
BREAKING (2019-09-24)
— TankerTrackers.com, Inc.⚓️🛢 (@TankerTrackers) September 24, 2019
This morning's satellite imagery captured by @planetlabs reveals that the #StenaImpero is NO LONGER ANCHORED at this location (27.07° N, 56.25° E). She has been there since the second week of August. We'll do our best to locate her. Thank you. pic.twitter.com/SFZ1FepVkc
We've been geolocating her over the past 2 months from every piece of footage we could find. We're confident her anchored location (yellow circle) is where she spent the most of her time. We now believe she's in the orange area, out of today's photo coverage. Pardon the graphics! pic.twitter.com/SQzKWRMw6z
— TankerTrackers.com, Inc.⚓️🛢 (@TankerTrackers) September 24, 2019
Sette dei 23 membri dell'equipaggio della Stena Impero sono stati rilasciati all'inizio di questo mese e hanno lasciato l'Iran. Al resto dell'equipaggio è stato detto di rimanere a bordo in modo che la nave potesse lasciare il porto dopo essere stata liberata.
Il sequestro della Stena Impero ha portato a un inasprimento delle relazioni iraniano-britanniche, con Londra che ha prima annunciato che avrebbe creato una coalizione marittima a guida europea nel Golfo per "garantire la sicurezza delle navi commerciali", e successivamente diaderire a una coalizione americana con lo stesso scopo. L'Iran ha denunciato tutte le misure adottate da poteri al di fuori della regione del Golfo Persico per introdurre navi da guerra nella regione e ha invitato i poteri regionali a unire le forze per garantire invece la sicurezza regionale.
Il sequestro della Stena Impero e della Grace 1
La Stena Impero è stata sequestrata il 19 luglio, con le guardie rivoluzionarie iraniane che l’hanno accusata di violazione di molteplici leggi marittime internazionali tra le quali speronamento di una piccola nave da pesca, ignorando gli avvertimenti delle autorità locali del traffico marittimo e disattivando il suo transponder durante il suo tentativo di attraversare lo Stretto di Hormuz. Le autorità britanniche hanno negato le affermazioni secondo cui la nave avrebbe violato qualsiasi norma e hanno accusato Teheran di "pirateria" marittima.
L'accusa di "pirateria" è seguita alle affermazioni dell'Iran secondo cui il Regno Unito ha agito in modo simile quando ha sequestrato la Grace 1 (da quando ribattezzata Adrian Darya 1), una nave cisterna carica di petrolio iraniano che è stata sequestrata dalle autorità di Gibilterra e dai Royal Marines britannici mentre navigava attraverso lo Stretto di Gibilterra il 4 luglio. Londra ha giustificato tale sequestro accusando la Grace 1 di aver tentato di portare petrolio greggio in Siria in violazione della legislazione sulle sanzioni dell'Unione europea contro il paese arabo dilaniato dalla guerra.