Contro l'attivista statunitense, attualmente rifugiato in Russia, la procura della Virginia ha intentato una causa civile. L'accusa è quella di non aver sottoposto alla revisione dell'intelligence le bozze del suo ultimo libro, Permanent Record, a cui ha consegnato le sue memorie. Inoltre, Snowden avrebbe tenuto conferenze pubbliche su temi relativi alla pubblica sicurezza, senza aver avuto alcuna autorizzazione.
Le motivazioni dei giudici
"Le informazioni di intelligence dovrebbero proteggere la nostra nazione, non provvedere al profitto personale - ha dichiarato il procuratore della Virginia Zachary Terwilliger - La causa assicurerà che Edward Snowden non riceva alcun profitto dall'aver tradito la fiducia riposta in lui".
La denuncia è stata estesa anche all'editore di Snowden, in modo che nessun provento delle vendite possa arrivare all'autore, ormai non più residente in territorio statunitense. I pubblici ministeri hanno proposto a Snowden, che non potrà essere presente in giudizio, di farsi rappresentare in tre modi: o dal suo avvocato, o dall'editore o dalla Freedom of Press Foundation, di cui è amministratore.
U.S Attorneys in the Eastern District of VA propose three ways to serve Snowden in its lawsuit intending to block from from the proceeds of his memoir published today: his lawyer, his publisher, and the Freedom of the Press Foundation, where he sits on the board pic.twitter.com/44kawp8xN0
— William Turton (@WilliamTurton) September 17, 2019
La risposta di Snowden
Snowden ha dichiarato di non temere il giudizio. "Io non chiedo di essere ricevuto con una parata. Non chiedo il perdono. Tutto quello che chiedo è un giusto processo, e questo è il minimo che ogni americano dovrebbe chiedere".
Snowden era stato condannato a 30 anni di reclusione per spionaggio. L'ex analista della NSA, nel 2013, aveva reso pubblici una serie di documenti coperti dal segreto di stato. Era in seguito fuggito ad Hong Kong e poi ha richiesto asilo politico in Russia, dove attualmente risiede. Ultimamente avrebbe chiesto ospitalità in Francia, trovando un atteggiamento di disponibilità nel ministro della Giustizia Nicole Belloubet.