Finora, tutti i tentativi della Commissione europea per trovare una soluzione all'arrivo dei migranti sono falliti. Diversi stati dell'Europa orientale in particolare si oppongono all'idea d'imporre quote di redistribuzione.
Ma la crisi e il successivo rimpasto di governo in Italia potrebbe aver cambiato la situazione.
Matteo Salvini, estromesso dalla nuova alleanza M5s-Pd, aveva ordinato la chiusura dei porti italiani alle navi ONG che aiutavano i migranti a tentare di attraversare il Mediterraneo. Il nuovo governo di Giuseppe Conte ha promesso di tornare a questa politica.
Roma chiede una soluzione europea sostenibile che eviti di dover negoziare caso per caso la distribuzione dei migranti salvati in mare e trasportati da navi umanitarie verso i porti italiani. Il governo italiano ha annunciato giovedì un nuovo accordo con altri paesi europei. L’Unione europea accoglierà 82 migranti riuniti questa settimana in mare dall'Ocean Viking, noleggiato da SOS-Mediterranean e Médecins sans Frontières (MSF).
I ministri degli interni europei hanno un appuntamento il 23 settembre a Malta per discutere la questione.
"Se tutto ciò che è stato negoziato è valido, dovremmo essere in grado di accogliere il 25% delle persone salvate in mare e finire in Italia", afferma Horst Seehofer in un articolo del Suddeutsche Zeitung.
"Ciò non sommergerà la nostra politica migratoria", ha aggiunto.
Lo sbarco della Ocean Viking
Lampedusa è il porto sicuro, il “place of safety” scelto dal Viminale per far approdare la Ocean Viking e far sbarcare gli 82 migranti soccorsi l'8 settembre scorso e rimasti a bordo per sei giorni.
La distribuzione prevede che il 25% andrà in Francia e un altro 25% in Germania, il resto suddiviso tra i Paesi che offriranno la loro disponibilità. L'Italia ne ospiterà il 10%.