Come ha dichiarato Amber Rudd l'espulsione di 21 membri dei Tory per aver sostenuto un disegno di legge parlamentare per fermare una Brexit senza accordo è “un'aggressione indecente alla decenza e alla democrazia” e “un atto di vandalismo politico”.
Rudd disse a Johnson che era entrata nel suo governo "in buona fede accettando che la Brexit senza accordo doveva essere sul tavolo". Ha aggiunto: "Tuttavia, non credo più che lasciare (l’UE) con un accordo sia l'obiettivo principale del governo".
Il Sunday Times riporta che almeno altri sei legislatori la pensano come Rudd.
La legge anti-no deal
Mercoledì scorso la Camera dei Comuni ha approvato in ultima lettura la legge anti-no deal. A favore hanno votato 327 deputati, contro 299. Questo risultato, che suggella la sconfitta dal governo di Boris Johnson sul testo, è stato raggiunto grazie a 21 deputati “ribelli” del partito conservatore, che hanno deciso a fermare la linea di Johnson di portare a compimento una Brexit “a tutti i costi”, con o un accordo.
Il nuovo “schiaffo” a Johnson arriva venerdì, quando la Camera dei Lord si dice contraria a un'uscita del Regno Unito dall'Unione europea senza nessun tipo di accordo. Lunedì prossimo la regina Elisabetta firmerà la legge approvata dalle due Camere e nello stesso giorno il premier britannico chiederà di andare alle elezioni anticipate.