Subito dopo la denuncia, nei giorni scorsi, del comandante della petroliera iraniana Adrian Darya-1, secondo cui gli Usa avrebbero tentato di corromperlo in cambio della non applicazione delle sanzioni (contro l'Iran), il consigliere per la Sicurezza nazionale dell'amministrazione Trump, John Bolton accusa l'Iran di aver mentito; mostra in un tweet una foto satellitare che testimonierebbe la posizione della petroliera vicino alle coste siriane, a due miglia nautiche da Tartus.
Anyone who said the Adrian Darya-1 wasn’t headed to #Syria is in denial. Tehran thinks it’s more important to fund the murderous Assad regime than provide for its own people. We can talk, but #Iran’s not getting any sanctions relief until it stops lying and spreading terror! pic.twitter.com/saar05T8wt
— John Bolton (@AmbJohnBolton) September 6, 2019
In precedenza infatti si era detto che la Adrian Darya, dopo essere stata dissequestrata dalle autorità di Gibilterra (dove era sotto sequestro dallo scorso giugno su richiesta degli Usa perché sospettata di trasportare petrolio alla Siria) avesse fatto perdere le proprie tracce e vagasse tra Cipro e la Siria stessa, senza una meta precisa (secondo il consigliere di Trump, la nave avrebbe spento il suo transponder per non essere individuata).
Il ministero del Tesoro aggiorna le sanzioni anti-iraniane ma il Pentagono non ha un piano per la loro applicazione
Bolton si è scagliato anche contro quelli che non credono alla versione secondo cui “la petroliera non stesse andando in Siria” aggiungendo poi che “l'Iran ritiene più importanti i suoi affari a favore del regime sanguinario di Assad che provvedere al proprio popolo”.
L'Iran, da par suo, ha sempre affermato di non avere mai dato garanzie che la sua petroliera non si sarebbe diretta verso le coste siriane. Confermando l'intenzione di vendere il proprio petrolio a chiunque. In realtà, nonostante la settimana scorsa il ministero del Tesoro Usa avesse fatto sapere di avere aggiornato il suo programma di sanzioni contro Teheran sulla vendita del petrolio, immediatamente dopo il Pentagono aveva ammesso di non avere ancora un piano pronto per la sua applicazione.
Ma in tutto questo suo panegirico, Bolton non ha comunque risposto alle gravi accuse del comandante indiano Ajilesh Kumar della Adrian Darya 1 (riportate anche dal Financial Times) sul tentativo di corruzione con la promessa all'uomo di diversi milioni di dollari in cambio della conduzione della petroliera in un porto sicuro dove gli americani avrebbero potuto sequestrarla più agevolmente.
Rispondono invece alle accuse del consigliere Bolton alcuni suoi followers su twitter, elencando i Paesi in cui negli ultimi decenni Washington ha sostenuto regimi dittatoriali:
The US government funded the following extremist regimes:
— John James PhD (@JohnJam45398906) September 7, 2019
1. Taliban in Afghanistan 1980
2. Military Junta in Argentina 1976
3. Khmer Rough in Cambodia 1969
4. Pinochet in Chile in 1970
5. Chiang Kai Shek’s China in 1945
6. Diego Murillo-Bejarano’s Colombia in 1997
*And many more
O chi gli ricorda le sofferenze delle popolazioni ai cui governi gli Usa comminano sanzioni:
Killer of a million Iraqis wouldn't mind 19 million #Syrians living in #Syria to suffer cold during the winter or not be able to bake their bread and cook their food. Collateral punishment like a blockade is a War Crime by all definitions. :https://t.co/GczVcvcNhm
— Arabi Souriعربي سوري (@3arabiSouri) September 7, 2019