Gli atti della denuncia per diffamazione della capitana tedesca della nave Sea Watch 3, lo scorso giugno protagonista di un lungo braccio di ferro con l'allora capo del Viminale che non autorizzava l'attracco della nave con i migranti a Lampedusa e conclusosi con una manovra di forza di Carola con lo speronamento di una motovedetta della Guardia di Finanza, sono stati inviati per competenza territoriale dai pubblici ministeri capitolini alla Procura di Milano, competente per le indagini dal momento che è la città dove risiede il leader leghista.
Nella querela, in cui Carola chiedeva tra le altre cose il sequestro e la chiusura degli account sui social network "propaganti messaggi d'odio" dell'ex capo del Viminale, erano riportati alcuni post dello stesso Salvini sullo sfondo delle polemiche seguite allo sbarco dei migranti a bordo di Sea Watch 3 a Lampedusa e diversi commenti da parte di utenti contro Rackete.
Matteo Salvini non ha perso tempo nel commentare la notizia, intervenendo proprio nei social. Per lui vale "una medaglia" la denuncia di una "comunista tedesca".
Denunciato da una comunista tedesca, traghettatrice di immigrati, che ha speronato una motovedetta della Finanza: per me è una medaglia! Io non mollo, mai.
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) September 5, 2019
LINK 👉 https://t.co/p1APxmNAfn pic.twitter.com/4Jv6L1pMR1
Sea Watch 3 e lo sbarco a Lampedusa
Sea-Watch 3 è una nave battente bandiera olandese gestita dall'organizzazione non governativa tedesca Sea-Watch con sede a Berlino.
Dopo diversi giorni a largo di Lampedusa in attesa dell'autorizzazione, sin dall'inizio negata dal capo del Viminale Salvini, per far sbarcare una quarantina di migranti tratti in salvo a largo delle coste libiche, il 29 giugno la comandante Carola Rackete aveva deciso di forzare il blocco delle motovedette e intorno all'1.50 la nave della ong tedesca è entrata nel porto di Lampedusa e durante la manovra di attracco ha speronato una motovedetta della Guardia di Finanza che tentava di impedire l'approdo stringendola contro il molo.
Contro Carola Rackete è stata aperta un'inchiesta per atti di resistenza o di violenza contro una nave da guerra nazionale dalla Procura di Agrigento: se condannata la pena prevede un periodo di reclusione fino a 12 anni.