Secondo Bruxelles il rischio di un uscita della Gran Bretagna senza accordo è sempre più vicina. Ne è convinta la Commissione Europea, che nel 6° Comunicato di preparazione alla Brexit ha invitato ancora una volta gli azionisti dei 27 Paesi membri a prepararsi a un simile scenario, ormai diventato ben più di una probabilità.
"In virtù della continua incertezza nel Regno Unito riguardo la ratificazione dell'Accordo di Uscita, concordato con il governo britannico nel novembre 2018, e in considerazione della situazione politica interna, uno scenario di uscita senza accordo il 1 novembre 2019 rimane possibile, sebbene altamente inauspicabile", si legge nel comunicato.
A ‘no-deal’ scenario on 1 November 2019 remains a possible, although undesirable, outcome.
— European Commission 🇪🇺 (@EU_Commission) 4 сентября 2019 г.
If you have a business in the EU27, it is now time to make your final preparations.
To help you with that, we have published a detailed checklist here → https://t.co/xHeZm6B7FG #Brexit pic.twitter.com/2vwMQvFROu
La Commissione ha poi reso nota una lista di punti da seguire in caso di no deal per tutte quelle compagnie commerciali europee che intrattengono rapporti economici con la Gran Bretagna.
In aggiunta a ciò la Commissione ha comunicato di aver proposto al Parlamento Europeo una serie di aggiustamenti tecnici mirati da adottare in relazione alla durata delle misure anti-no deal.
Infine è stata proposto di mettere a disposizione delle aziende più colpite da Brexit risorse provenienti dal Fondo europeo della solidarietà e dal Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione.
"La Commissione invita tutti gli azionisti ad utilizzare il tempo garantito dall'estensione dell'Articolo 50 per assicurarsi di aver adottato tutte le misure necessarie ad affrontare l'uscita del Regno Unito dall'UE", si legge alla fine del comunicato.
La situazione di Brexit
Dopo aver perso la maggioranza nel Parlamento nella giornata di ieri, Boris Johnson questa mattina ha chiesto come da programmi le elezioni anticipate per evitare lo slittamento oltre il 31 ottobre della data di uscita del Regno Unito, in adempienza all'Articolo 50.
Sempre ieri l'incertezza legata a Brexit aveva gettato nel caos i mercati, affossando la sterlina al minimo storico.
Nel caso in cui le opposizioni non dovessero riuscire ad ottenere un nuovo rinvio della data di Brexit, questa diverrebbe effettiva a partire dal 1 novembre 2019.