"Ebrei progenie di scimmie e maiali": imam antisemita finisce nei guai in Svezia

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Per questi insulti indirizzati alla comunità ebraica un imam svedese è finito sotto processo per incitamento all'odio razziale, venendo condannato a pagare però solo un'ammenda.

Samir el Rifai, questo il nome dell'imam, nelle aule di tribunale ha provato a suo modo a difendersi dalle accuse di antisemitismo, dichiarando che le sue parole erano dirette soltanto verso gli ebrei residenti nello Stato di Israele.

Una linea difensiva che la corte del tribunale di Helsingborg, in Svezia, non ha però preso in considerazione, condannando l'imputato a pagare un'ammenda di 3000 corone svedesi (305 dollari).

Una 'punizione' anche troppo blanda, forse, per il leader spirituale della città situata nel nord-ovest del Paese, accusato di aver apostrofato la comunità ebraica con degli epiteti molto poco lusinghieri, durante una manifestazione nel luglio del 2017.

L'evento, organizzato dal Centro Palestino-svedese di Helsingborg e tenutosi in lingua araba, era stato all'epoca segnalato alle autorità competenti da alcuni membri dell'Assemblea Ebraica di Helsingborg, shockati da quanto avevano udito.

"È particolarmente preoccupante che a esprimersi in tal modo sia un leader religioso", ha recentemente dichiarato il presidente della congregazione ebraica locale Josefin Thorell, intervistato dal noto giornale svedese Expressen.

Nel suo discorso, el Rifai aveva manifestato tutto il suo profondo disprezzo per gli ebrei, definendoli "la progenie di scimmie e maiale", fatto poi dallo stesso Imam riconosciuto davanti ai giudici. 

"Riteniamo che fosse chiaro dal discorso che l'affermazione fosse diretta agli ebrei in relazione alla loro fede religiosa e non al loro governo o alla loro forza militare", ha dichiarato l'avvocato di parte civile Ylva Norling Jönsson all'Expressen.

Proprio quest'anno il governo svedese aveva lanciato una storica campagna contro il radicalismo islamico, facendo scattare le manette per 5 tra imam e fedeli troppo zelanti che avevano apertamente dichiarato di sostenere organizzazioni terroriste di stampo islamista.

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