Ore 11:36 del 14 agosto 2018, una sezione del ponte al di sopra della zona fluviale e industriale di Sampierdarena crollava improvvisamente insieme ad un pilone di sostegno provocando 43 vittime tra i viaggiatori in transito e gli operai dell’azienda municipalizzata per la raccolta rifiuti che lavoravano sotto. Questa l’unica cosa che si era capita da subito. Cedimento strutturale: cosa di più deprecabile? Un ponte che cade da solo in un Paese che i ponti aveva iniziato a costruirli prima di Cristo e molti di quelli sono ancora in piedi. Tutto materiale utile per polemiche a non finire sul dove ci stia portando il neoliberismo, sulla necessità di avere uno Stato vero e non delle società private che facciano finta di sostituirlo e polemiche su quale senso abbia questo nostro pazzo mondo del capitalismo che per risparmiare quattro soldi di manutenzione alla fine poi ce ne fa spendere dieci volte tanto tra demolizioni, ricostruzioni e indennizzi, senza contare i costi umani che non si possono calcolare.
Teorie del complotto
Prima ancora di vedere le ultime immagini delle telecamere di sicurezza, c’era stato chi aveva messo in relazione la scomparsa di 300 kg di esplosivo a Grado il 4 agosto con quella che, secondo gli stessi, sarebbe stato un attentato al ponte. L’esplosivo in realtà era stato ritrovato il 10 agosto, cioè prima dell’evento, ma tant’è. Anche l’incidente sulla A14 a Bologna in cui l’esplosione di un camion cisterna aveva provocato il cedimento di una porzione di viadotto era stato messo in relazione – “la regia è una sola”, c’è chi aveva detto.
Poi c’è stato chi ha sostenuto che dalle riprese video si vedessero chiaramente delle esplosioni. Quella mattina c’era un temporale fortissimo con tanto di tuoni e fulmini e dalle riprese non si vede e non si capisce proprio nulla ma chi vuol vedere delle cariche esplosive al posto dei fulmini vede le cariche esplosive, c’è poco da fare.
Lo studioso, effettivamente un’autorità in fatto di ponti, aveva ipotizzato che all’origine del crollo vi fosse stato il posizionamento proprio di microcariche esplosive. Si era così espresso:
“In base alla meccanica del cedimento. L’elemento è sceso su se stesso con una piccola rotazione: il fatto che la parte del pilone sottostante sia crollata, mi fa pensare che qualcuno l’abbia manomessa”.
Benzina sul fuoco a non finire dopo quell’intervento. Oggi poi il Professor Siviero torna alla carica con una lunga intervista di Margherita Furlan intitolata: “Ponte Morandi: a un anno dalla tragedia le cause del crollo restano sconosciute”. In questa intervista, disponibile anche su YouTube in formato video, Siviero torna sul tema e, pur non parlando più apertamente di attentato dopo tutte le polemiche scatenate, lascia intendere che, ad un anno di distanza, le cause del crollo sono ancora sconosciute.
Ed è qui che entra in gioco la teoria più incredibile di tutte: la teoria del complotto, complottato per mascherare le responsabilità vere, quelle che senza escamotage vari sarebbero alla luce del sole. Il primo, e al momento forse l’unico, a farne accenno fu il giornalista Francesco Bonazzi su 'La Verità', ripubblicato da ‘Dagospia’, che già il 31 agosto dell’anno scorso pubblicava un articolo sui rapporti della SPEA Engineering, società controllata da Autostrade per l’Italia, durante l’inchiesta sul crollo del ponte. Ad un certo punto si legge:
“La Spea si è tirata fuori dal pasticcio del professor Enzo Siviero, il super esperto che è andato in giro a parlare di possibile attentato, una tesi ovviamente tutta da dimostrare, ma che risolverebbe in un colpo solo tutti i rischi legali di Autostrade. Dopo le polemiche per la sua uscita, Siviero ha ribadito di essere stato ingaggiato come consulente proprio da Spea, ma la società lo ha scaricato affermando che l'incarico non era mai stato formalizzato”.
Chiaro lo schema? La SPEA, cha ha tutto l’interesse a difendere Autostrade per l’Italia e dimostrare che il problema non era tanto l’incuria, si avvale delle consulenze di un professore, il quale, guarda caso, si mette a sparare a destra e a manca che forse è stato un attentato e, appunto, non necessariamente incuria.
Visto quanto è facile ipotizzare un complotto? Talmente facile che si può arrivare persino ad ipotizzare che anche la teorizzazione di un complotto potrebbe essere a sua volta un complotto.